Alassio. Non demorde il vicesindaco di Alassio Angelo Galtieri, finito sotto i riflettori dopo l’iscrizione a Fratelli d’Italia. La decisione di aderire al partito di Giorgia Meloni, infatti, gli è costata un’altra tessera, posseduta in precedenza, quella dell’Anpi.
Proprio così perché l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – sezione di Alassio ha deciso di non accogliere la richiesta del vicesindaco per il rinnovo 2023.
Una vicenda che ha portato Galtieri a finire sulle cronache nazionali, ma lui non ci sta e passa al contrattacco “non per avere la tessera a tutti i costi, – come ha spiegato ai microfoni di IVG.it, – ma per fare chiarezza sulla vicenda”.
“È ovvio che, avendo presentato domanda, ci terrei ad avere la tessera come gli anni scorsi, altrimenti non lo avrei fatto, – ha ammesso il vicesindaco uscente, – ma non ne faccio una questione di principio. Non mi è mai piaciuto sentirmi sopportato pertanto se non ci saranno le condizioni accetterò la decisione, ma voglio conoscere le motivazioni ufficiali”.
“Personalmente, come ho già detto, ho letto entrambi gli statuti e non ho trovato incompatibilità. Voglio quindi capire esattamente cosa ha spinto l’Anpi a prendere questa decisione. Finora, da quanto emerso in via informale, sembrerebbe che possedere la tessera di Fdi equivalga ad essere un fascista: spero di essere smentito da Anpi perché altrimenti si tratterebbe di una grave offesa”.
“Essendo sempre stato contro i totalitarismi, anti comunista e anti fascista, sento di poter dire di aver sempre sposato a pieno i principi di Anpi. Questa pregiudiziale, a prescindere da valori che ho sempre difeso pubblicamente, mi lascia davvero perplesso”, ha aggiunto ancora.
Per poi lasciarsi andare ad una battuta conclusiva, che mette pepe sulle elezioni amministrative alle porte: “Nonostante tutto, comunque, se ad Alassio l’unica polemica che esiste è quella relativa alle mie tessere, significa che l’amministrazione uscente ha lavorato davvero bene”.