C’è una frase che mi ha sempre colpito e che cerco di tenere sempre a mente e recita: “Se la sofferenza vi ha reso cattivi, l’avete sprecata”. La trovo di una potenza immensa.
Perché? Perché ho imparato che il diventar grandi coincide con un’educazione al dolore, alla sofferenza. A quelle notizie a cui non sei mai preparato e che ti stravolgono la quotidianità.
Per me, i supereroi sono questi: sono quelle persone che riescono a trasformare quello che capita in qualcosa di bello, di positivo. Per me questa è la più bella delle magie.
Molti anni fa, per caso, sono incappata su facebook su questo pensiero che mi ha colpito moltissimo, si intitola “Non sarà Radiofreccia ma…” e voglio condividerlo con voi.
“Penso che la bandiera più bella del mondo è metà rossa e metà blu, anche se il Tricolore è il Tricolore. Penso che la musica più bella sia di Elio ma le parole più belle siano di Faber. Penso che il 21 di ogni mese, qualunque cosa succeda, dal mio conto vengono prelevati dei soldi. Penso che mia mamma e mio papà siano stati i genitori migliori che mi potessero capitare. Penso che non vedrò mai più una tripletta di Milito in un derby, ma non è detto che non vedrò qualcun altro fare una tripletta in un derby. Penso che se qua siamo solo di passaggio tanto vale godere di quello che ci viene offerto dal Dio in cui ognuno crede. Penso che una coppia ideale debba guardare nella stessa direzione ed anche essere abbastanza cretina insieme. Penso che solo chi ha sofferto possa essere in grado di amare. Penso che solo dopo aver versato lacrime sia più facile far ridere il prossimo. Penso che ognuno abbia ciò che si merita dalla vita e penso anche che sia giusto che gli angeli stiano in cielo. Penso che ognuno di noi abbia il proprio destino che può modificare solo in parte e penso che certe persone e certe cose si legano a noi senza alcun motivo. Penso che non si può sapere dove andare se non si sa da dove si viene, ma anche che la forza che ha avuto mio padre, l’amore di mia madre, gli amici, le amiche, il mio lavoro, il Genoa, la musica e la lettura questa strada me la indicheranno. Penso che non serve andar via da una frazione di 700 abitanti perché in un altro posto di 700 anime ci puoi finire comunque. Penso che sia possibile avere tanti 30 e nessun 31.
Penso che sia complicato essere una persona sensibile ed intelligente se dentro hai l’animo di un pagliaccio.
Penso che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio tutto della vita degli altri. Penso che in certi momenti serve molta energia.
Penso che a parte le ultime due frasi, praticamente copiate, ho scritto di mio pugno delle belle cose”.
Dopo aver letto questi bellissimi pensieri, ho conosciuto l’autore, Danilo e, vi confesso che è da tempo che penso che la sua scrittura meriti tempo, spazio ed attenzione.
Danilo ha ricevuto la diagnosi di sclerosi multipla nel 2018 e, secondo me, ha reagito in un modo meraviglioso: ha scelto la condivisione attraverso i social.
Da questo circolo virtuoso di dirette, confronti e incontri è nato un libro che si intitola “Scleratlon” dove ha racchiuso le dirette che ha realizzato attraverso il suo profilo @lignoranzamultipla.
Danilo, infatti, ha creato un appuntamento fisso dove dialogare con altre persone che condividono la sua diagnosi cercando di parlarne in modo leggero.
“Più di 40 di esse mi hanno risposto a cinque domande: come e quando è stata la diagnosi? Cosa non fai più che prima facevi? In cosa ti senti migliorato/a con la patologia? Quanto è importante la condivisione? Cosa diresti ad un neo diagonticato/a? Credo che la condivisione sia una importante risorsa perché è molto imparentata con il tema della dignità. A mio modesto parere chi ha la forza di condividere la propria malattia non lo teme questo percorso” ecco come descrive Danilo il suo libro.
Ecco, per me Danilo è davvero un supereroe che vi invito a conoscere sul suo profilo @lignoranzamultipla e leggendo il suo libro. Fidatevi: ne vale la pena.
“L’Angolo dei Curiosi” è la rubrica di IVG a cura di Giulia Grenno per chi è desideroso di vedere, ascoltare, conoscere, ritrovarsi o dissentire. A Giulia piacciono il profumo dei libri, il rumore della puntina che tocca il vinile, il buio in sala quando sta per iniziare un film, l’odore delle cartolerie, il ticchettio della macchina da scrivere, i ritratti in bianco e nero, le prospettive diverse, fermarsi col naso all’insù.
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