Liguria. “Il campo dell’edilizia rischia il fallimento a causa di decisioni affrettate, poco ponderate e prive di alternative da parte del governo Meloni sulla misura del Superbonus. Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali sta creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia edile. Abbiamo provato a coinvolgere la Regione per aiutare le imprese, ma lo stop del governo Meloni anche a questa possibilità ha bloccato tutto sul nascere. Se non cambia la situazione il rischio è il fallimento di migliaia di imprese e la perdita di posti di lavoro”.
Lo dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti, che ha partecipato durante il consiglio regionale a nome del Gruppo PD in regione alla manifestazione delle imprese edili questa mattina.
“Il governo deve dare delle risposte al più presto, perché il mondo dell’edilizia non si può fermare. Abbiamo presentato un ordine del giorno, che il centro destra in Regione si è rifiutato di firmare, in cui chiediamo di tenere aperto un tavolo di confronto con imprese di costruzione, rappresentanze sindacali e istituti di credito al fine di sollecitare il governo a mettere in campo interventi per evitare le gravi conseguenze sociali ed economiche che rischiano di essere determinate dal problema dell’incaglio dei crediti fiscali, tenendo conto della particolare situazione dei soggetti con minor capienza fiscale”.
“Le imprese edili – conclude Rossetti – sono scese in piazza per tutelare il loro diritto al lavoro perché il blocco della misura, solo in Liguria, ha provocato 350 milioni di crediti incagliati a cui a breve si aggiungeranno 450 milioni di crediti maturandi”.
E oggi il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, presentato da Lilli Lauro (Cambiamo con Toti presidente) e sottoscritto da tutti i gruppi, con cui si impegna la giunta a promuovere ogni possibile azione di sensibilizzazione presso le opportune strutture istituzionali nonché all’attivazione di un tavolo tecnico per valutare e individuare le azioni necessarie al possibile incontro tra domanda e offerta di cessione di crediti fiscali, anche attraverso le associazioni economiche di categoria direttamente ed indirettamente coinvolte, affinché si possa addivenire all’apertura di una piattaforma di collocamento dei crediti relativi alle lavorazioni in essere sul territorio Ligure. Nel documento si ricorda che nella Città Metropolitana di Genova hanno sede 1.908 imprese edili, con circa 9.100 dipendenti e che ad oggi risultano già incagliati circa 350 milioni di euro di crediti, ai quali dovrebbero aggiungersi a breve ulteriori 450 milioni di euro di crediti maturandi mentre i debiti insoluti dei General contractor nei confronti delle suddette Imprese ammonta ad oltre 100 milioni di euro.
La consigliera Lauro prima firmataria del documento dichiara che “l’indirizzo politico che si è voluto dare al presidente Toti è quello di esprimere non solo il nostro sostegno all’edilizia come settore chiave dell’economia e della società nella creazione di posti di lavoro, nell’innovazione tecnologica e nel miglioramento delle condizioni di vita delle persone, ma di sottolineare la gravità della situazione visto che nella solo area della Città metropolitana di Genova risultano incagliati ad oggi circa 350 milioni di euro di crediti ai quali dovrebbero aggiungersi a breve ulteriori 450 milioni di crediti maturandi e che i debiti insoluti dei General contractor nei confronti delle circa 1.900 imprese ammonta a circa 100 milioni”.
“Inoltre – continua la consigliera Lauro – l’edilizia ha dimostrato di essere un settore in continua evoluzione, sempre più attento alle esigenze di sostenibilità ambientale e di benessere delle persone nella costruzione di edifici ad alta efficienza energetica, con un alta riduzione di impatto ambientale dei materiali da costruzione e la promozione di spazi verdi e di qualità che rappresentano solo alcune delle sfide che l’edilizia sta affrontando con successo: pertanto è importante che il governo continui a lavorare in tale direzione per addivenire ad una soluzione del problema” conclude.
“Contro le bufale e le vili operazioni del Governo, dalla parte degli edili che per colpa delle giravolte dell’esecutivo rischiano di finire sul lastrico. Il M5S non arretra e oggi scende in piazza con i lavoratori del comparto contro le scelte di un esecutivo che prima promette e poi rinnega. Lo sa la destra che nella sola Liguria sono a rischio 5.500 posti di lavoro?”. Lo dichiarano i portavoce del M5S ligure.
“Affossano il Superbonus nonostante i numeri straordinari che ha generato e lo fanno solo perché quella misura è targata MoVimento 5 Stelle. Da settimane va in onda una becera propaganda della destra, che accusa il Superbonus di aver generato un debito monstre e chissà quale buco di bilancio. Non c’è nessun buco di bilancio, nessuna bolla, nessun debito aggiuntivo. Anzi, è vero l’esatto contrario: grazie alle politiche espansive introdotte nel 2020 dal M5S, tra cui il Superbonus e la cessione dei crediti d’imposta, il Pil 2021 risulta cresciuto addirittura del 7% e il debito pubblico sta diminuendo più velocemente del previsto, proprio grazie alla crescita del Pil. Lo dice l’Istat, spazzando via le falsità messe in circolo in questi giorni”, aggiunge il senatore del M5S Luca Pirondini.
“Noi non tradiamo come fa la destra. Non lasciamo soli imprenditori, lavoratori, professionisti e famiglie. Le soluzioni ci sono, basta applicarle e come M5S Liguria abbiamo depositato una nostra proposta di legge: la Regione potrebbe acquistare una parte dei crediti fiscali usando i Fondi europei, che non generano debito pubblico. La Giunta ligure dimostri di essere dalla parte dei cittadini, che hanno creduto nello Stato”, dichiara il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi, primo firmatario della Pdl, che poi aggiunge.
“Se la Giunta avesse voluto accelerare sulla tematica, avrebbe potuto tranquillamente copiare la nostra proposta e presentare un suo disegno di legge”.