Battaglia

Superbonus, edili pronti a nuova protesta il 4 e 5 aprile: “Vogliamo risposte”

Stop in commissione sulla cessione dei crediti, se ne riparla lunedì. Il Governo lavora per la proroga al 30 novembre

basta crediti incagliati

Liguria. Dopo il doppio corteo di martedì, che ha visto circa 500 mezzi bloccare il traffico nella città di Genova per la protesta regionale sulla querelle legata al Superbonus, gli edili liguri del gruppo “Basta crediti incagliati” sono pronti a tornare in piazza il 4 e il 5 aprile “in mancanza di riscontri precisi e puntuali da parte del Governo entro il 31 marzo”.

La decisione è stata presa ieri sera. “Nei prossimi giorni – si legge in un comunicato stampa – comunicheremo i dettagli tecnico-organizzativi, compreso il coinvolgimento di altre città. Ribadiamo la nostra natura spontanea, indipendente, apartitica e apolitica”.

Questa mattina, intanto, nuovo stop in commissione Finanze alla Camera dove è in discussione il decreto sulla cessione dei crediti del superbonus. Dopo il via libera a una serie di proposte di modifica (oltre a barriere architettoniche ed edilizia libera anche l’integrazione delle Cilas) e l’accantonamento di una serie di emendamenti, tra i quali quello sul sismabonus e le case popolari, i lavori sono stati sospesi sulla proposta del relatore riguardante i crediti maturati sulle spese 2022.

Il governo lavora a una soluzione su questo punto che potrebbe ampliare il termine per la comunicazione all’Agenzia delle entrate attraverso lo strumento della remissione in bonis consentendo dunque la comunicazione della cessione in sede di dichiarazione dei redditi (e dunque entro il 30 novembre).

Il Mef sta lavorando inoltre a un ampliamento a 10 anni dello sconto in fattura anche per quanti hanno scelto lo strumento della detrazione per usufruire del superbonus. A spiegarlo è stato il sottosegretario Federico Freni al termine della riunione della commissione: “Stiamo lavorando per inserire anche le detrazioni che ci si sconta da soli, senza aderire allo sconto in fattura o alla cessione del credito” a un periodo di 10 anni. “Stiamo provando ad ampliarla – ha evidenziato – per consentire a chi ha portato autonomamente in detrazione le spese di ristrutturazione di poterlo fare in 10 anni. Così si sostiene chi ha redditi più bassi, coloro cioè che non hanno redditi sufficienti per coprire la detrazione”.

In testa alla protesta di martedì gli imprenditori Carlo De Romedis (in passato era stato anche amministratore delegato di Invitalia) e Marco Briano. In piazza, insieme a molti altri titolari di ditte edili e lavoratori, anche Federico Capogreco, presidente di Aniem Confapi Liguria, che però ha dichiarato di essere presente “a titolo personale”. Nessuna adesione formale è arrivata per ora da associazioni di categoria e sindacati. 

Gli organizzatori però ribadiscono: “Rimaniamo inoltre favorevoli ad ogni incontro con qualsiasi ordine professionale, qualsiasi realtà associativa e sindacale, che condivida il nostro stesso scopo ed obiettivo: avere ascolto e aiuto dal Governo per trovare soluzioni praticabili rapide allo stallo dei crediti fiscali”.

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