Deciso

Stop auto benzina e diesel nel 2035: via libera definitivo dall’Ue, l’Italia si astiene

In Liguria il settore automotive conta 64 aziende e più di 1.300 posti di lavoro. La battaglia ora continua sui biocarburanti

benzinaio

Europa. Via libera definitivo dell’Unione Europea allo stop all’immatricolazione di veicoli con motori a benzina e diesel a partire dal 2035: i ministri dell’Energia hanno ratificato il regolamento a maggioranza con l’astensione di Italia, Bulgaria e Romania. L’unico voto contrario è stato espresso dalla Polonia. Favorevole invece la Germania, dopo l’intesa sull’utilizzo futuro degli e-fuel, carburanti sintetici a emissioni zero, raggiunta nel weekend con la Commissione europea.

”La fermezza dell’Italia garantisce un’altra possibilità di sopravvivenza ai motori a combustione, anche dopo il 2035. Ora è necessario più coraggio – commenta il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini -. L’approccio ideologico della Commissione si è limitato ad aprire agli e-fuel, confidiamo che gli esperti sappiano dimostrare anche la piena sostenibilità dei biocarburanti. In questo senso va letta la posizione del nostro governo a Bruxelles: non è ancora sufficiente e siamo determinati affinché prevalga la ragionevolezza. Gli obiettivi restano sempre gli stessi: difesa dell’ambiente, tutela del lavoro, protezione delle imprese. E l’anno prossimo, con il voto, ci saranno nuovo Parlamento e nuova Commissione: la partita non è finita”.

La battaglia italiana si concentra quindi sui biocarburanti, combustibili che derivano dalla trasformazione di sostanze organiche di origine vegetale o animale, mentre gli e-fuel sono di origine sintetica. “Siamo convinti che possano rientrare nella categoria dei combustibili neutri in termini di bilanciamento complessivo di anidride carbonica – ha spiegato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin – e contribuiscano alla progressiva decarbonizzazione del settore. Ci adopereremo pertanto, nell’ambito delle procedure di approvazione degli atti legislativi indicati dalla Commissione, a far considerare anche i biocarburanti tra i combustibili neutri in termini di CO2 e nel merito della decisione finale di questo Consiglio, auspicando un successivo e proficuo confronto, esprimiamo il voto di astensione”.

“Dai carburanti del futuro passa un pezzo importante della transizione ecologica e del destino della nostra economia. Escludere i biocarburanti, come sembra orientata a fare l’Europa, è una scelta miope e scellerata – aveva commentato domenica scorsa il presidente ligure Giovanni Toti -. Dai rifiuti infatti si può produrre bioetanolo e idrogeno. Quindi chiudere definitivamente le discariche, smaltire i nostri rifiuti e produrre energia per le nostre navi, barche, camion e auto. In Liguria lo abbiamo previsto nei nostri piani e lavoriamo per farlo. Per una regione pulita, porti meno inquinanti e trasporti sostenibili. Proteggere ambiente e lavoro si può”.

In Liguria, secondo dati di Infocamere citati dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti, sono 64 le aziende attive nel settore dell’automotive con 1314 addetti. Tra le voci critiche anche quella di Roberto Cingolani, ex direttore generale dell’Iit e tuttora consulente del Governo in materia energetica, secondo il quale l’approccio europeo è “ideologico” perché “l’Ue deve dare il target per la decarbonizzazione, e siamo tutti d’accordo, ma non deve dire come ci si arriva: chi impedisce di utilizzare tutte le tecnologie che portano a questo risultato è contro l’ambiente”.

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