Operazione

Si appropria dei rimborsi a favore dei contribuenti: arrestato dipendente dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, si era intascato 230mila euro

L'uomo lavorava come cassiere presso lo sportello di Genova

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Genova. I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Genova hanno eseguito quest’oggi un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Genova, su richiesta della procura della Repubblica, nei confronti di un dipendente dell’Agenzia delle entrate – Riscossione.

L’uomo, che lavorava come cassiere presso lo sportello di Genova, è stato sottoposto a indagini per i reati di peculato, accesso abusivo a sistemi informatici, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un servizio pubblico. Nei confronti del dipendente è stato anche eseguito un decreto di sequestro preventivo per 229mila euro.

Secondo quanto spiegato dalla procura, l’uomo avendo la disponibilità, viste le proprie mansioni, di somme di denaro destinate ai rimborsi in favore dei contribuenti se ne appropriava con diverse modalità.

Per esempio facendo sottoscrivere surrettiziamente ai contribuenti i modelli RE1 ma senza corrispondere le somme richieste e provvedendo ad aggiornare gli applicativi del sistema informatico con dati ideologicamente falsi, ma anche simulando la corresponsione di rimborsi in favore di contribuenti dopo essersi introdotto all’interno degli applicativi del sistema informatico dell’Agenzia delle entrate-Riscossione per verificare l’esistenza di titoli di rimborso in favore dei contribuenti.

In questo modo si procurava codice fiscale e copia dei documenti degli ignari contribuenti e poteva a sua volta compilare i moduli RE1 contenenti false attestazioni di rimborso anche in assenza di istanze da parte degli stessi. Sono state accertate in tutto oltre 420 operazioni di appropriazione per un ammontare di circa 230mila euro.

L’attività di indagine è scattata dopo una denuncia presentata a gennaio dalla stessa Agenzia delle entrate-Riscossione presso il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Genova. L’Agenzia aveva autonomamente avviato un’approfondita attività di internal audit riscontrando numerose e gravi irregolarità nella gestione dei rimborsi ai contribuenti poste in essere dal proprio dipendente.

Le meticolose e puntuali verifiche interne effettuate dall’Agenzia delle entrate-Riscossione nei confronti del dipendente hanno infatti consentito di acquisire elementi di anomalia in relazione a operazioni di rimborso ai contribuenti di somme “in eccedenza”, cioè di somme versate dai contribuenti per mero errore ovvero che risultavano non più dovute da questi per il venir meno, in tutto o in parte, dei debiti iscritti a ruolo e già versati, a causa di provvedimenti di sgravio disposti dagli enti creditori o ancora per l’effetto di provvedimenti legislativi di “rottamazione” o saldo e stralcio.

Sulla base di tali iniziali evidenze, la procura ha delegato ulteriori attività investigative alla finanza, tra cui anche intercettazioni audio e video. In particolare, attraverso dette intercettazioni è stato possibile monitorare una serie di operazioni di rimborso del tutto simulate, concluse dall’indagato con il prelievo dalla cassa di denaro contante. Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati trovati 67mila euro in contanti e numerose monete d’oro.

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