Digitale

Savona, controlli dei carabinieri tra i rider delle consegne a domicilio: massima attenzione dell’Arma contro il caporalato digitale

E' la nuova frontiera dello sfruttamento del lavoro

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Savona. I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e della stazione di Savona hanno controllato in città i rider delle più note piattaforme di consegna a domicilio. L’attività è lo sviluppo delle verifiche iniziate dall’Arma a Milano, dove è stata rilevata la nuova evoluzione del caporalato che sfrutta il mondo digitale.

I controlli si sono incentrati sulla figura dei cosiddetti rider, i fattorini dipendenti delle più note App Delivery per la consegna di alimenti a domicilio, il cui impiego, cresciuto dopo le restrizioni pandemiche, è diventato ormai consuetudinario per molti italiani.

Questi lavoratori, per poter fornire i propri servizi, devono registrarsi sulle varie piattaforme delivery mediante un account digitale, riportante i dati del singolo dipendente, così da poter conteggiare le consegne effettuate e, di conseguenza, vedersi riconoscere la paga.

Alcuni però, a causa di vari problemi derivanti sia dalla scarsa attitudine all’utilizzo dei mezzi telematici sia dalla limitata comprensione della lingua italiana, hanno problemi a creare la propria identità digitale.

A questo punto possono subentrare le figure dei “caporali”, ovvero quelle persone che cedono i propri account, talvolta creati con documenti falsi, agli effettivi prestatori di manodopera, previa trattenuta di parte del compenso giornaliero maturato dagli stessi rider che, pur di lavorare, sono costretti a sottostare a questa pratica ricattatoria.

Durante i turni lavorativi i rider, in attesa di ricevere indicazioni sulle consegne da effettuare, stazionano in luoghi a loro dedicati: è in questi luoghi che personale dell’Arma savonese ha controllato i lavoratori, estendendo le verifiche sia agli account che ai mezzi utilizzati, per riscontrare eventuali anomalie o trasgressioni.

Al termine degli accertamenti i carabinieri fortunatamente non hanno constatato casi di sfruttamento o irregolarità dei veicoli utilizzati dai rider savonesi.

Tale servizio ha confermato la grande attenzione che l’Arma dei Carabinieri pone nei confronti dei lavoratori in genere, con particolare attenzione verso le categorie più deboli del mercato del lavoro.

Nel corso dei controlli svolti a livello nazionale i carabinieri per la Tutela del Lavoro hanno proceduto a: individuare su “strada” e in ben 225 hot spot censiti in tutto il paese (luoghi ove i rider si ritrovano in attesa di ricevere gli ordini) ben 1.609 ciclofattorini; verificare la presenza del fenomeno della cessione di account trasversalmente sull’intero territorio nazionale, concentrato soprattutto nel centro-nord Italia, in quanto su 823 lavoratori stranieri controllati, 92 di questi sono risultati in cessione di account per una percentuale pari all’11,2%; accertare 23 prestazioni lavorative fornite da persone irregolari rispetto alle norme di soggiorno sul territorio nazionale; avviare le verifiche su oltre 1.500 rider circa l’effettivo assoggettamento dei lavoratori a tutti gli obblighi in materia di sicurezza ed igiene ai sensi delle norme prevenzionistiche in materia; controllare anche un minore che lavorava in cessione di account che è stato riaffidato al proprio genitore; proceduto al sequestro/fermo amministrativo di 22 mezzi non idonei alla circolazione stradale in quanto non conformi alla normativa di settore e pericolosi per la salute e l’integrità fisica del Rider o degli utenti della strada (in molti casi i velocipedi sono stati modificati in maniera artigianale con applicazione di batterie elettriche posticce al fine di aumentarne sensibilmente le prestazioni).

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