Polemica

Sanità, l’affondo del M5s in Regione: “Flop della struttura di missione post Covid”

"Solo poltrone e spreco di risorse pubbliche, la nostra proposta è abolirla". Gratarola: "Risorse stanziate saranno riutilizzate"

coronavirus

Liguria. “La Regione a trazione centrodestra conferma la sua decennale vocazione: garantire poltrone agli amici e magari anche agli amici degli amici. La recente vicenda delle dimissioni del coordinatore della struttura di missione per il sistema sanitario e sociosanitario ligure ne è la prova provata”.

Così, il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi a margine dell’interrogazione discussa oggi in Aula, nella quale ha chiesto alla Giunta come verranno utilizzate le risorse preventivamente stanziate per l’anno in corso. Il riferimento è andato al dimissionario Giuseppe Profiti manager ed ex presidente della Fondazione Bambino Gesù, al quale nel maggio 2021 era stato affidato l’incarico di guidare la ripartenza post covid della sanità ligure attraverso un piano triennale.

Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dal collega del gruppo in cui ha chiesto alla giunta, a fronte delle dimissioni del coordinatore della struttura di missione, in quale modo verranno utilizzate le risorse preventivamente stanziate per l’anno in corso destinate alla sua indennità. Il consigliere ha ricordato che il 24 febbraio 2023 il coordinatore, al quale dal 2021, era stato corrisposto un compenso annuo di 123 mila 289 euro stanziato anche per il 2023, si è dimesso.

E sulla nuova struttura regionale nata come cabina di regia della sanità ligure: “Non solo ha miseramente fallito di raggiungere gli obiettivi prefissi, compreso dare il via a un piano aggressivo di smaltimento delle liste di attesa, ma è anche costato caro ai cittadini, che non hanno potuto toccare con mano le migliorie promesse nella sanità – aggiunge l’esponente pentastellato -: tra compensi che superano i 123mila euro ad annualità e l’emolumento finale di oltre 30mila per i due mesi iniziali del 2023, infatti, cosa hanno ricevuto in cambio? Nulla di concreto, se non il colossale flop del millantato “piano aggressivo di smaltimento delle liste di attesa”.

“Flop che si è materializzata nell’incapacità, in oltre sette anni di (mal)governo nonostante gli annunci roboanti, di inaugurare un nuovo ospedale pubblico. Che dire? Gran bella “missione”!”.

“Poiché la volontà di investire nella struttura di missione fu del presidente Toti, perché non è venuto lui a riferire in Consiglio regionale sulle scelte operate quando era peraltro anche assessore competente? E perché non spiega ai cittadini per quale motivo intende mantenere attiva la struttura nonostante non abbia prodotto risultati tangibili? Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico: come M5S depositeremo una proposta per abolire l’inutile e costosa struttura di missione” conclude.

L’assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola ha spiegato che con una delibera, il 17 marzo scorso la giunta ha impegnato 31 mila 214 euro per la missione svolta nei primi due mesi del 2023 dal coordinatore. Eventuali ulteriori risorse stanziate, relative alle prestazioni professionali e specialistiche, se non saranno utilizzate saranno sottoposte a riaccertamento dei residui in quanto sono economie rispetto all’impegno assunto nell’esercizio 2023.

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