Sassello. In occasione del recente aumento dei casi di peste suina a Sassello è stato organizzato questa sera un consiglio comunale straordinario con una mozione ad hoc e un incontro/dibattito con il vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana. A differenza di quanto previsto, non ha partecipato invece il commissario straordinario Vincenzo Caputo.
Ad oggi sono 29 da inizio emergenza i casi accertati a Sassello, 159 in tutta la Liguria. Nel savonese 37: sei a Mioglia, uno a Urbe e uno a Pontinvrea.
“Questa situazione si poteva evitare – afferma il sindaco di Sassello Daniele Buschiazzo -. Nella nostra zona, ritenuta a grande rischio, sono state inserite delle gabbie solo nel giugno del 2022 e fino a settembre sono stati abbattuti 42 cinghiali, tutti negativi alla peste suina”
“La psa ha penalizzato pesantemente le attività economiche del territorio – prosegue il primo cittadino -. Ma il problema è anche di incolumità pubblica: molte persone sono preoccupate per i propri animali domestici come i cani, e per gli investimenti dei cinghiali sulle strade”.
“I monitoraggi non sono stati abbastanza in tutto questo tempo – aggiunge -. Lo dimostra la presenza degli animali infetti che continuano ad esserci. Si potevano fare ordinanze per evitare questi problemi, intanto alcune limitazioni hanno creato difficoltà alle attività economiche che ne vengono già da problemi economici pregressi. La Regione ha fatto qualcosa di positivo aprendo i sentieri, ma non si può prescindere dagli abbattimenti, altrimenti si rischia di far diventare endemico questo virus”.
“In questa sede chiediamo la revisione del decreto in nome di un sostegno ad azioni di controllo e depopolamento. Al governo e al commissario straordinario chiediamo quindi deroghe, stanziamenti economici per affrontare l’emergenza, il reclutamento del personale veterinario specializzato, le procedure di recupero carcasse oltre che monitoraggi continui sul territorio. Un ringraziamento ai cacciatori che hanno continuato a controllare il territorio in questo periodo” conclude Buschiazzo.
Come detto, all’incontro pubblico organizzato nel teatro sassellese, presente anche il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana che dichiara: “Ringrazio il sindaco per questa mozione (è stata approvata dal consiglio comunale ndr) che dà urgenza a delle disposizioni necessarie. In Europa non si sono rivelati esperti i tecnici scelti. Le recinzioni sono state fatte con delle matite: il territorio della Liguria, appenninico e con caratteristiche particolari tra il collinare e il montuoso, con la presenza di rii e scarpate, non è possibile delinearlo in modo semplice e approssimativo”.

“Uno degli errori che è stato fatto è quello di aver affrontato in maniera ordinaria ciò che ordinario non era. Oggi sono vicepresidente della Regione Liguria, ma sono stato anche un imprenditore che sul territorio che ha investito, e dico che questa gestione è stata fatta con malanimo – afferma Piana -. Questa è una sconfitta e il fallimento di un piano di gestione del ministero. Abbiamo chiesto che l’attività venatoria potesse essere svolta con alcune restrizioni e consentito l’autoconsumo, un passo in avanti. La carne del cinghiale è molto esportata all’estero e il settore con il 2% del Pil con più di 10mila lavoratori, ha bisogno di tutele. L’attuale gestione di questa emergenza non ha dato i suoi frutti, speriamo che ci sia un cambiamento di passo“.
Dopo le dichiarazioni dei due politici, è seguito un dibattito con i presenti. All’evento hanno partecipato, oltre i cittadini, anche l’onorevole Francesco Bruzzone, il consigliere regionale Alessandro Bozzano, il sindaco di Albisola Maurizio Garbarini, il sindaco di Urbe Fabrizio Antoci e le associazioni di categoria del mondo agricolo, che hanno ribadito l’urgenza di nuovo modello gestionale per porre fine all’emergenza.
