La situazione

Peste suina, buchi e pali divelti per le reti anti cinghiali nel sassellese. Il nuovo commissario: “Non può essere unica strategia”

Per la presenza degli ungulati nelle aree urbane promessa la 'tolleranza zero'

Sassello. Sono state bucate alcune reti anti cinghiale posizionate in questi mesi per far fronte all’epidemia di peste suina africana che sta dilagando tra la popolazione di ungulati di Liguria e Piemonte. Anche il savonese, sempre più colpito dal virus, è coinvolto: le immagini arrivano a Genova24 dalla strada provinciale 40, nei pressi della frazione Piampadulo, di Sassello.

La situazione ritratta dalle foto parla chiaro: nella recinzione si vedono diversi buchi da cui si ipotizza possano essere passati animali selvatici, presumibilmente cinghiali. Ma non solo: per un lungo tratto i pali risultano abbattuti e divelti, con la rete che rimane stesa a terra sotto la strada, sembrando praticamente ‘abbandonata’, e risultando, quindi, inutile.

Questo è solo uno delle ultime testimonianze che in questi mesi hanno fatto il giro del web per documentare quella che da molti, assessore Piana compreso, viene considerata una misura poco efficace per contenere la popolazione di ungulati. Popolazione di ungulati che con l’arrivo della primavera è destinata a crescere nuovamente, visto anche il magro bilancio di una stagione di caccia che ha visto molti cacciatori incrociare le braccia in segno di protesta contro le norme di sicurezza considerate troppo restrittive per l’attività venatoria.

Nel frattempo, però, il nuovo commissario per l’emergenza legata alla peste suina africana, Vincenzo Caputo, già direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, ha promesso un cambio di passo. In una recente intervista a Quotidiano Sanità ha sottolineato come non considera sufficiente “come unica strategia quella del solo posizionamento di reti di contenimento. Dobbiamo mettere in moto una serie di azioni coordinate per fare in modo che nelle aree rosse ci sia un’azione centripeta, dall’esterno verso l’interno, per evitare che la malattia in via centrifuga si allarghi sempre di più nell’area dove sono state rinvenute carcasse di animali positivi alla Psa”.

E poi ha promesso tolleranza zero per la presenza degli ungulati nei centri urbani: “Sono fortemente intenzionato ad eliminare totalmente la presenza di cinghiali in queste aree, perché rappresentano sia una fonte di rischio troppo alta per i cittadini, trovarsi difronte un cinghiale può non essere un’esperienza piacevole, sia per l’espansione del virus nella popolazione suina, che rappresenta il nostro principale interesse”.

Facendo un bilancio delle zone colpite dalla peste suina nel savonese: sono stati ritrovati casi a Sassello (34 positività da inizio emergenza), a Mioglia, a Urbe, a Pontinvrea e a Stella.

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