"tessere gate"

Lettera di Anpi a Galtieri: “Scelte politiche contradditorie, niente rinnovo”. Lui: “Atto di arroganza”

Il vicesindaco ha poi annunciato l’intenzione di “chiudere definitivamente la vicenda”, con una stoccata finale: “Aderirò alla Fivl”

angelo galtieri

Alassio. Un nuovo, e a quanto pare ultimo, capitolo si aggiunge all’ormai celebre “tessere gate” che ha visto protagonista il vicesindaco di Alassio Angelo Galtieri e l’Associazione Nazionale Partigiani (Anpi). 

Tutto è nato dalla decisione di Galtieri di aderire a Fratelli d’Italia, mal digerita da Anpi, di cui il vicesindaco era storico iscritto, al punto da decidere di respingere la sua domanda per l’ottenimento della tessera per l’anno 2023. 

Proprio nella giornata di ieri, ai microfoni di IVG.it, Galtieri aveva chiesto però “di conoscere quantomeno le motivazioni ufficiali da parte di Anpi”. E oggi la sua richiesta è stata parzialmente esaudita attraverso una lettera in cui, oltre a ribadire il “no”, Anpi ha anche comunicato l’intenzione di “restituire la quota già versata dallo stesso Galtieri”. 

A non soddisfare il vicesindaco, però, sono state le motivazioni espresse da Anpi, da lui definite “fumose”. Il riassunto del messaggio contenuto della missiva, comunque molto breve, è stato: “Per via di contraddittorie scelte di adesione politica riteniamo giusto restituirti la quota che hai versato”. A questo si aggiunge anche un invito, non certo velato, a svolgere “una sorta di esame di coscienza per capire da solo i motivi lampanti che hanno portato al rifiuto”.

Galtieri, inutile dirlo, non ha accolto con favore il contenuto della lettera, alla quale ha subito voluto rispondere: “Si tratta di motivazioni estremamente fumose, su indicazione della segreteria nazionale, – ha affermato il vicesindaco. – Poiché nessuna indicazione è riportata in merito ad una violazione dello Statuto o del regolamento, si conforma un evidente atto di arroganza giuridica e morale che mai dovrebbe appartenere ad un ente che si dichiara democratico e tutore delle libertà, contrario a qualsiasi forma di tirannia ed assolutismo”.

Una parola, “arroganza”, che si ripete poco dopo, accompagnata anche da una sorta di provocazione: “Questa arroganza intellettuale, con radici molto profonde, aveva già nel 1948 portato alla scissione dall’Anpi i partigiani di matrice cattolica che fondarono la Federazione italiana volontari della libertà, a cui aderirò per continuare a testimoniare i miei valori anticomunisti e antifascisti”. 

“Tali valori, testimoniati dal mio percorso politico amministrativo, trovano ulteriore conferma col deposito in Corte di Cassazione la prossima settimana di una proposta di modifica di legge per reintrodurre le preferenze per l’elezione dei membri della Camera dei Deputati e del Senato (di cui IVG.it ha dato notizia ieri), attuando cosi il richiamo al pieno rispetto della carta Costituzionale che i signori dell’Anpi ignorano, pur rivendicando la patente esclusiva di custodi dei valori Repubblicani”. 

Il vicesindaco ha poi però annunciato di voler chiudere definitivamente qui la vicenda: “Per quanto mi riguarda, la questione finisce oggi perché non sono interessato ad alimentare inutili polemiche anacronistiche e strumentali a delegittimare solo quanti vogliono avviare un percorso politico in un’area di destra moderna”. 

Ma non prima di una difesa del suo nuovo partito (Fdi) e della sua leader e premier (Giorgia Meloni): “Tale percorso è stato già tracciato proprio dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, nei giorni scorsi, ha dichiarato che ‘La destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti- ebraiche. E senza ambiguità è ovviamente anche la nostra condanna del nazismo e del comunismo, l’unica delle ideologie totalitarie del XX secolo che è ancora al potere in alcune nazioni’”. 

I miei ringraziamenti infine a tutti gli associati Anpi che, nonostante gli indirizzi della segreteria nazionale, continuano a manifestarmi con onestà intellettuale la loro vicinanza”, la conclusione di Galtieri. 

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