Savona. E’ Fabrizio Manitto la vittima dell’incidente mortale avvenuto ieri sera in via Scotto a Savona, all’altezza del bar-alimentari “Jolly”.
Secondo quanto ricostruito finora Manitto, di 29 anni e dipendente della Compagnia Unica Lavoratori Portuali di Savona (Culp), stava viaggiando a bordo di uno scooter, un Yamaha XMax, quando ha perso il controllo del mezzo ed è andato a sbattere rovinosamente sull’asfalto, perdendo la vita.
Stando a una primissima ricostruzione della dinamica, pare che il giovane, scendendo lungo la strada, invece di curvare verso sinistra abbia proseguito la sua corsa andando a impattare contro il bordo del marciapiede. L’impatto lo ha sbalzato contro le colonne del porticato: un volo di circa 10 metri nel quale ha perso una scarpa e il casco. Nell’impatto, violentissimo, ha riportato un trauma cranico che lo ha ucciso sul colpo. Lo scooter invece ha proseguito la sua corsa per una trentina di metri.
Ricevuta la chiamata al 112, il personale sanitario della croce bianca di Savona e il personale medico del 118 sono subito intervenuti per cercare di salvare l’uomo, ma non c’è stato nulla da fare. Inutili anche le pratiche di rianimazione. Sul posto la polizia locale per i rilievi del caso. Sul luogo dell’incidente è poi giunto anche il pm Giovanni Battista Ferro che, dopo gli accertamenti di rito, ha disposto che il corpo sia a disposizione dei familiari.
Dicono dal Cral del porto di Savona. Quando si è così giovani, non si trova una giustificazione per una cosa del genere. Non si è mai pronti a dire addio e non è neppure giusto doverlo dire. Dovevi avere una vita davanti, una vita ricca di felicità, con qualche inevitabile problema, ma con sempre un futuro da realizzare. Non sempre però la vita è giusta e così ci troviamo a doverti salutare, Fabrizio, ragazzo che avevi sempre il sorriso pronto e quella gentilezza d’animo cosi naturale. In questi momenti si dice che la terra ti sia lieve, noi tutti invece vogliamo dirti che il mare, che tu ben conosci, ti possa cullare in questo trapasso”.
