Funerali

In centinaia a Cengio per l’ultimo saluto a Roberto Suffia: “Persona meravigliosa, di poche parole ma grandi gesti” fotogallery

I funerali si sono svolti questo pomeriggio (17 marzo), nella chiesa di Santa Barbara

I funerali di Roberto Suffia a Cengio

Cengio. Grande partecipazione questo pomeriggio ai funerali di Roberto Suffia, cinquantenne deceduto il 15 marzo in seguito al trauma cranico riportato dopo la caduta da una scala mentre stava lavorando in garage con il padre, la causa forse un malore.

Erano presenti centinaia di persone: tanti gli occhi lucidi, la commozione e il dolore tra i familiari, i colleghi, gli amici che oggi si sono riuniti nella chiesa di Santa Barbara per dirgli addio.

“È difficile, forse impossibile, trovare le parole giuste da dire in una circostanza come questa, – ha affermato il parroco Don Meo Prato nell’omelia. – Quando accadono avvenimenti come questi, ci rendiamo conto che nemmeno più le parole hanno un senso, tutto quello che siamo e viviamo perde forza, si entra in crisi. In questi casi non ci sono parole giuste, l’atteggiamento più importante sono il silenzio e la vicinanza. Roberto ha speso la sua vita per la famiglia e ora chiediamo che chi rimane possa ritrovare un senso, un orientamento, una speranza”.

“Vogliamo anche credere che la preghiera che viviamo insieme oggi possa essere una luce che in qualche modo Roberto ha già accesso attraverso la donazione degli organi. Si chiude una vita con dolore, ma grazie a questo gesto un’altra vita trova speranza. Anche se non è più con noi, Roberto è presente, con Cinzia con Carlotta e con tutta la famiglia”, ha concluso.

Suffia ha combattuto per tre giorni, i medici del reparto di Rianimazione del Santa Corona, dove era ricoverato da domenica pomeriggio, hanno fatto di tutto per salvarlo. Ma il miracolo che tutti speravano, purtroppo non si è avverato e mercoledì è stato constatato il suo decesso.

Grande il vuoto che ha lasciato nella sua famiglia, composta dalla moglie Cinzia, la figlia ventenne Carlotta e i genitori Leonello e Alda, e in tutta la comunità che tanto lo stimava. Oltre ad essere impiegato tecnico nel ramo delle bonifiche ambientali, dal 2009 al 2013 era stato anche consigliere comunale a Cengio durante l’amministrazione del sindaco Ezio Bilia.

“Come raccontare di te a chi non ha mai avuto la fortuna di averti accanto come noi? Eri una persona di poche parole ma di tanti piccoli grandi gesti, un amico generoso, un marito e un padre meraviglioso”, ha ricordato con commozione un’amica. 

Di seguito, il pensiero di un amico: “Ciao Roberto erano un po’ di anni che non ci vedevamo. Abbiamo condiviso intensamente un pezzo della vita insieme. Prima le gare di pesca in giro per la provincia, noi eravamo sempre agitati tu sempre tranquillo. Eri tranquillo anche durante la vacanza a Rimini quando mi hai accompagnato in camera perché non ero in me e mi hai rimproverato. Eri tranquillo anche quando sorpassavi la macchina dei carabinieri e tuo papà doveva giustificarsi con il maresciallo”.

“Appena finita la scuola andavi a lavorare per tre mesi e lo facevi con grande senso di responsabilità. Non dimentichiamo il tuo impegno in missione di pace in Mozambico con alpini e caschi blu. Sei volato in cielo troppo veloce, troppo in fretta. Ciao Robi da lassù proteggi i tuoi cari”. 

Suffia, come ha ricordato il parroco durante l’omelia, se ne è andato con un grande gesto di generosità, che dice tanto del suo carattere e buon cuore: come da sua volontà, infatti, la famiglia ha acconsentito all’espianto degli organi, un gesto che permetterà di salvare altre vite.

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