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Genova diventa Capitale del Libro 2023: “Riconoscimento per tutto il sistema culturale ligure, protagonista a livello nazionale”

Il ministero della Cultura l'ha scelta "per l’ampiezza e l’organicità della proposta culturale, la valorizzazione e integrazione dell’articolato sistema bibliotecario"

Generico marzo 2023

Liguria. La nostra regione scelta dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, su indicazione del presidente della Giuria, Francesco Perfetti, per un importante riconoscimento letterario. Genova è stata proclamata Capitale del Libro 2023.

Stamattina la cerimonia nella sala Spadolini del ministero della Cultura. Collegati da remoto i rappresentanti delle città finaliste, oltre a Genova, Firenze, Lugo (Ra), Nola (Na), San Quirico d’Orcia (Si) e San Salvo (Ch).

La commissione ha scelto Genova all’unanimità con questa motivazione: “Per l’ampiezza e l’organicità della sua proposta culturale, la valorizzazione e integrazione dell’articolato sistema bibliotecario e delle collezioni storiche, artistiche e letterarie”.

Fra le iniziative citate nell’ambito del progetto “Genova Parole Spiegate”, le visite virtuali delle biblioteche, le mostre di arte contemporanea, la formazione del corpo docenti, il Festival della Scienza, quello della Storia, le mostre del libro e dell’editoria.

Il sindaco di Genova e assessore alla Cultura Marco Bucci, in collegamento video con la cerimonia di proclamazione, si è detto “commosso e orgoglioso” e ha aggiunto: “Abbiamo creato una realtà culturale di rete con al centro il libro, con l’assegnazione potremo innalzare il livello culturale della città, dai cittadini ai turisti, dai giovani agli operatori economici”.

Tra gli obbiettivi dell’amministrazione, “l’apertura di biblioteche e archivi anche di sera e alla notte e l’attrazione di importanti personaggi del mondo della cultura in città”, ha detto il sindaco.

Sull’assegnazione anche le parole di Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati ed ex assessore regionale alla Cultura: “Una grande opportunità, un importante riconoscimento e una nuova sfida, per Genova e per tutto il sistema culturale ligure che si riconferma protagonista del panorama nazionale”.

“Il riconoscimento è per il Comune, al sindaco Marco Bucci, a cui va il plauso di avere presentato la candidatura, a tutto il sistema, al presidente della Regione Giovanni Toti, a tutti noi che nei vari ruoli l’abbiamo sostenuta con la capacità confermata di palazzo Ducale di essere l’hub culturale, con capacità di progettare e aggregare. Il progetto da oggi dispiega le sue vele. Dovrà farlo in velocità, anche se inevitabilmente le iniziative potranno sforare anche nei primi mesi del prossimo anno. “Parole spiegate” è sicuramente il titolo convincente per un progetto che, con la letteratura, saprà interpretare la nostra Liguria in coerenza con gli eventi legati alla vela che quest’anno ospiterà e al suo legame inscindibile con il vento, con il mare. Un progetto che parte da Genova ma che saprà aprirsi contemporaneamente alle delegazioni e all’internazionalità. La dimostrazione di una grande capacità di fare sistema”.

Soddisfatto anche il presidente e assessore alla Cultura della Regione Giovanni Toti: “Un grande riconoscimento per la nostra città e per tutta la Liguria, ancora una volta protagoniste nel panorama culturale del Paese! Promuovere la lettura e le diffusione dei libri sarà un’occasione unica anche per far conoscere il nostro patrimonio culturale, che non teme confronti e che rappresenta un volano di turismo e crescita su cui vogliamo puntare sempre di più. Avanti così!”.

Per celebrare la proclamazione, questa sera (9 marzo) alle ore 19, la facciata del Palazzo della Regione in piazza De Ferrari si illuminerà. Saranno presenti il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, l’assessore del Comune di Genova Matteo Campora (in rappresentanza del sindaco Marco Bucci) e il presidente della Fondazione Palazzo Ducale Beppe Costa.

IL PROGETTO

Il titolo scelto Genova a Parole Spiegate ed è mutuato dal linguaggio marinaro e dalla tradizione marittima che da sempre hanno caratterizzato la città. Le vele si spiegano per raccogliere tutto il vento possibile e far procedere l’imbarcazione velocemente e con assetto stabile. Allo stesso tempo le pagine vengono spiegate, aprendo i libri, rendendoli accessibili, dando forma a storie e memoria. I libri diventano così – per Genova – strumenti di conoscenza, valorizzazione e crescita, cittadinanza e movimento verso il futuro.

La proposta, che individua Palazzo Ducale come soggetto attuatore, prevede un vasto numero di attività sul territorio che va da letture pubbliche a interventi strutturali alle biblioteche cittadine, dalle attività educative all’acquisto volumi, dalle mostre con protagonisti i libri a una particolare edizione dei Rolli days.

Genova, ancora oggi, ha nel suo centro storico una piazza della stampa che nel 1471 fu sede del primo laboratorio cittadino, fondato da artigiani provenienti dal Nord Europa, Lamberto di Delft e Antonio da Anversa.

Genova e le sue vallate sono state nel passato un importante centro di produzione di carta. Secondo alcuni atti notarili del 1424 fu Grazioso di Damiano da Fabriano ad insegnare l’arte della lavorazione della carta nella zona, favorita da un territorio ricco di acqua in tutte le stagioni e dalla posizione privilegiata, che da una parte vede lo sbocco al mare e dall’altra il passaggio verso il basso Piemonte. Nel XVII secolo, nella zona di Voltri, a occidente della città, le cartiere censite erano oltre 150 e producevano una fra le carte più pregiate d’Europa, esportata in tutto il Mediterraneo. In questa zona oggi è attivo il Museo della Carta, a Mele.

Genova è il luogo dove, nel 1639, appare la prima gazzetta a stampa, dal tipografo Pier Giovanni Calenzani. Il 22 luglio di quell’anno il novellista Michele Castelli, dopo essersi guadagnato fin dal 1638 il favore del doge Agostino Pallavicino, presentò la richiesta ufficiale e ottenne il permesso di stampa, detto privilegio, continuando ad utilizzare la stamperia Calenzani presso la chiesa di San Donato. Genova a differenza delle altre città, concesse il privilegio all’autore dei testi e non al tipografo.

Genova è città di biblioteche. Fin dal XVII secolo istituzioni, come il collegio dei Gesuiti, e privati, raccolgono libri e documenti o ne favoriscono la stampa. Questo fa sì che oggi il numero e la varietà delle biblioteche, così come la consistenza e l’importanza del patrimonio librario cittadino, siano rilevanti. Si ricorda, ad esempio la Raccolta Dantesca che comprende la maggior parte delle edizioni delle opere di Dante dal XV al XIX sec., provenienti dalla collezione del bibliofilo scozzese Evan Mackenzie e la Raccolta Colombiana, costituita da circa 5.000 volumi ed opuscoli relativi a Cristoforo Colombo e alla scoperta dell’America dal XVI sec. a oggi, compresa la sezione donata da Paolo Emilio Taviani nel 2000.

Genova è la città che deve la propria fama anche ad un libro che nel 2022 celebra il suo quattrocentesimo compleanno: è infatti nel 1622 che il pittore Pietro Paolo Rubens pubblica ad Anversa i Palazzi di Genova, opera che permette per la prima volta la conoscenza a livello europeo del patrimonio artistico della città.

Genova è sede della prima libreria dell’Italia ancora da unificare, situata in Strada nuovissima, fondata nel 1810 dal tipografo francese Antonio Boeuf. Questo luogo è fin dalla sua origine uno spazio di incontro tra lettori e autori. La frequentano, ad esempio Dickens e Manzoni. Sul suo esempio nascono altre librerie come la Libreria Editrice Moderna, aperta alla fine dell’Ottocento in Galleria Mazzini che ospita per parlare dei loro volumi autori come De Amicis e Gozzano. Da qui nasce una importanza tradizione che ancora oggi pervade la città nella qualità e particolarità delle attività imprenditoriale e nelle diverse manifestazioni di presentazione di volumi e autori.

Genova è città di lettori. È la città, ad esempio dove alla vigilia del Novecento il primo libro di Giovanni Pascoli, Myricae, registra il maggior numero di vendite. Il progetto fa rivivere questo patrimonio storico: la memoria come fonte di sviluppo e innovazione per una città che deve riconoscersi e fare del passato il punto di partenza per un nuovo viaggio di crescita.

(nella foto, Book Pride, il Salone dell’editoria indipendente a palazzo Ducale, uno degli eventi che hanno contribuito ad arricchire l’offerta culturale sul tema in città)

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