Protesta

Cassoni e “super porto”, anche Vivere Vado alla manifestazione di Genova: “Solidarietà tra vittime”

L'associazione: "Vado Ligure è un'altra località ligure 'sacrificata' alle industrie, come lo è il ponente genovese. Da noi sacrifici ne sono stati fatti tanti, ora si tratta di mettere la parola 'fine'"

contro cassoni a pra'

Vado Ligure. Anche una delegazione di Vivere Vado ha partecipato, questa mattina, alla grande manifestazione con corteo che si è tenuta a Genova, tra Pra’ e Pegli, per dire no a nuovi sviluppi di porto e industria in questi quartieri.

“Siamo qui in segno di solidarietà tra vittime – ha spiegato Franca Guelfi ai microfoni di IVG.it/Genova24 – Vado Ligure è un’altra località ligure ‘sacrificata’ alle industrie, come lo è il ponente genovese. Da noi sacrifici ne sono stati fatti tanti, ora si tratta di mettere la parola ‘fine’. Vent’anni fa ci eravamo opposti al progetto della piattaforma, chiedendo di vedere prima come fosse ridotto il ponente genovese proprio a causa di certe opere. Oggi, quindi, siamo qui a manifestare per dovere civico. Sapendo perfettamente che chi ci governa, con arroganza, se ne fotte assolutamente delle nostre manifestazioni”.

Vado è spesso al centro delle cronache quando si tratta di “nuovi insediamenti industriali” e, come ricorda Guelfi, gli esempi sono tanti: “Impianti Gnl, depositi di bitume, trasferimento di Cagmagnali. Non ci facciamo mancare nulla. Perché il porto ha la capacità di fagocitare tutto. Non siamo più una città portuale, siamo un porto con annessa una comunità che subisce molte servitù e ogni tanto qualche regalia con la quale tentano di tapparci la bocca. Ma sono compensazioni minime e vergognose”.

E ora c’è l’ampliamento della discarica “per tre milioni di metri cubi. Sarà la più grande discaricarica regionale. Anche questo è uno scambio: ci prostituiamo per avere un po’ di soldi per i lavori pubblici. Alcuni paesi hanno ottenuto opere pubbliche in cambio dell’insediamento di nuove attività. Noi abbiamo avuto la passeggiata dando in cambio il permesso ad avere milioni di metri cubi di terra in mare. E ora la discarica”.

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