In missione

Campomenosi (Lega) in Iraq con il Parlamento Europeo: “Importante che Ue torni a Baghdad, rinsaldare rapporti”.

L'europarlamentare: "E' fondamentale tenere vivi i rapporti tra le due realtà e difendere insieme valori comuni e proteggerci da minacce esterne e ingerenze"

campomenosi

Liguria. “In missione in Iraq con la delegazione Ue-Iraq, un’occasione importante per visitare in prima persona un territorio per anni dilaniato da guerra, conflitti interni e terrorismo, per prestare tributo ai contingenti italiani impegnati nella missione Nato guidata dall’Italia, e nella missione Prima Parthica a contrasto di Daesh, che stanno svolgendo un lavoro encomiabile per la difesa della democrazia”. Così in una nota Marco Campomenosi, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo, unico deputato italiano nella delegazione Ue-Iraq in questi giorni in visita in Iraq.

“Grazie al lavoro degli uffici di rappresentanza Ue- prosegue – che hanno reso possibile questa missione, sarà un’opportunità per rinsaldare i rapporti tra le istituzioni Ue e il governo di Baghdad anche nell’ottica della ricostruzione del Paese, processo che coinvolge anche numerose imprese italiane. Avrò anche modo di incontrare l’Ambasciatore italiano Greganti e di visitare il Consolato italiano di Erbil; con la delegazione saremo impegnati in città e comunità dove è centrale il tema delle minoranze religiose, per rafforzare la cooperazione e il dialogo tra i popoli contro ogni forma di fanatismo”.

“Dopo una lunga assenza durata oltre dieci anni – conclude – per questioni di sicurezza, con l’eccezione della missione di osservazione elettorale dell’ottobre 2021 a cui ho preso parte, il ritorno dell’Ue in Iraq è un segnale estremamente positivo: è fondamentale tenere vivi i rapporti tra le due realtà e difendere insieme valori comuni e proteggerci da minacce esterne e ingerenze, per questo sosteniamo a pieno titolo l’attività del comitato paritetico con l’Ue per collaborare insieme anche negli anni a venire, garantendo pace e crescita ai cittadini europei e iracheni”.

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