Nuova formula

Ato idrico, mediazione tra i sindaci savonesi: addio fusione APS, sì al Consorzio

Rinviata l'assemblea dei sindaci: si attende ok legale su nuovo atto amministrativo per l'affidamento del servizio idrico integrato

Depuratore

Provincia. Dopo la bagarre sull’ATO idrico provinciale e lo scontro sui bilanci, è stata rinviata l’attesa assemblea dei sindaci a Palazzo Nervi per cercare di trovare una soluzione per il futura governance del ciclo delle acque, con l’affidamento del servizio idrico integrato ad un unico soggetto operante sul territorio.

La presa di posizione di Alassio pare aver ormai stoppato la definitiva fusione in Acque Pubbliche Savonesi delle tre aziende comprensoriali, ovvero la Sca srl, la Servizi Ambientali e il Consorzio savonese di Depurazione.

Per questo ieri si è svolta una “anteprima” di quello che sarà il prossimo confronto tra i sindaci, nella quale è stato ribadito il passo indietro sulla fusione e si è analizzata la forma giuridica più idonea per APS, fornendo, quindi, le indicazioni per un nuovo atto amministrativo da parte della Provincia: il Consorzio è una via percorribile, con l’ente provinciale nel ruolo di garante.

E gli uffici si sono già attivati per chiedere un parere legale in merito.

Una mediazione finale raggiunta dopo il tavolo tecnico tra il vice presidente della Provincia Massimo Niero e i sindaci Marco Russo per il Consorzio savonese, Marco Melgrati per la Sca srl di Alassio, Giancarlo Canepa e Luca Lettieri per Borghetto e Loano in rappresentanza della Servizi Ambientali.

Il consorzio resta la formula migliore in quanto garantirebbe la rappresentatività ai territori e ai sindaci, con la supervisione della stessa Provincia quale ente affidatario e di governo per acqua e depurazione. Inoltre, questa prospettiva di integrazione societaria non andrebbe ad inficiare una bollettazione unitaria da parte di APS, che sarebbe poi incassata distintamente dalle tre aziende.

“Bisogna iniziare a lavorare velocemente per avere la forma giuridica adatta all’iter amministrativo e societario richiesto – ha detto lo stesso Niero oggi -. Importante e significativo la volontà unanime delle tre società e dei sindaci di mantenere l’acqua pubblica e l’house providing per l’affidamento del servizio”.

Il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis nella giornata di ieri, lunedì 27 marzo, ha partecipato all’incontro informale tra i sindaci dei principali Comuni coinvolti nel progetto per la gestione del servizio idrico integrato da parte di APS: “L’incontro è iniziato nella maniera migliore in quanto tutti i sindaci hanno espresso la volontà di mantenere pubblico il servizio idrico integrato per evitare di esporre il territorio ad una gara europea con il possibile subentro di un soggetto privato. Sulla base di questo ci siamo confrontati per arrivare a una soluzione che prendesse in considerazione le esigenze di tutte le parti”.

“La strada intrapresa potrebbe essere quella dell’emissione delle bollette da parte di APS, bollette che sarebbero incassate poi dalle tre società afferenti ad APS stessa che, così, manterrebbero la loro autonomia”.

“Per quanto riguarda invece la forma di associazione (consorzio stabile, cessione di ramo d’azienda o fusione), questa sarà suggerita, compatibilmente con le esigenze dei territori, da uno studio tecnico/giuridico redatto da un esperto al quale la Provincia assegnerà un incarico. I due punti più importanti che oggi devono essere perseguiti sono: mantenere la gestione dell’acqua in carico ad un soggetto pubblico e intercettare al più presto i finanziamenti per completare la depurazione dell’intera città di Albenga, Vadino e frazioni comprese” conclude il primo cittadino albenganese.

Ora si attende la convocazione assembleare, un faccia a faccia quello tra gli amministratori assolutamente urgente considerati i rischi di mancato adempimento della procedura di affidamento in house e nella stessa prospettiva di affidare il servizio ai privati., sempre se la linea del Consorzio avrà le carte in regola per essere adottato come gestione societaria.

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