Commissione sanità

“Albenga avrà il Ppi”, ma dall’orario alla gestione fino all’auto-presentazione i dubbi superano le certezze

Ieri sera è andata in scena la commissione sanità: uniche certezze, per ora, il partenariato pubblico-privato, ospedale e casa di comunità

Albenga. Il Punto di Primo Intervento ad Albenga ci sarà, così come ospedale e casa di comunità. Sì, ma come? Inizialmente sarà aperto sulle 12h, con impegno di farle salire a 24 in determinati periodi dell’anno, ma sarà ancora gestito da medici di medicina generale. Ed è mistero sulle ambulanze e sull’auto-presentazione. 

Tra dubbi e incertezze, prove di dialogo e disgelo tra il Comune di Albenga, e più in generale il Comprensorio ingauno, e Regione Liguria sul tema sanità. È questa probabilmente la notizia principale emersa dalla serata di ieri, in cui è andata in scena la commissione Sanità, convocata dal presidente Diego Distilo. 

Erano presenti tutti i sindaci e rappresentanti a vario titolo dei principali Comuni della zona (da Andora a Ceriale, ed entroterra) e gli amministratori regionali Angelo Vaccarezza, Brunello Brunetto, Stefano Mai e Alessandro Bozzano. 

Commissione sanità albenga 6 marzo 2023

Sul tavolo, ovviamente, il futuro dell’ospedale Santa Maria di Misericordia, alla luce della stesura di quella che per ora è ancora una bozza (lo specifichiamo) del piano sociosanitario. E, in quanto tale, al momento porta con sé poche certezze e numerosi dubbi e punti interrogativi, complice anche una situazione di incertezza a livello nazionale legata all’assenza di medici d’urgenza e di pesanti defezioni all’interno delle pubbliche assistenze. 

Come detto in premessa, ciò che è emerso in primis è stata la pressoché totale mancanza di scontri, idealmente possibili visti i recenti trascorsi, in particolare tra il primo cittadino Riccardo Tomatis e il capogruppo di Cambiamo in consiglio regionale Angelo Vaccarezza. Non è mancata qualche frecciata, ma tutto è rimasto sempre nei binari della correttezza, complice anche il discorso iniziale del sindaco, sposato e rimarcato poi da tutti i presenti, sull’intenzione di “mettere da parte giacche e spille di partito per un tema vitale come la sanità”. 

Scendendo nello specifico degli argomenti trattati, ciò che è emerso con evidenza è che ad oggi permangono ancora più dubbi che certezze, in attesa che il piano socio sanitario inizi concretamente il suo iter: “Di oltre 400 pagine di cui è composto il piano, ne avremo visionate solo una decina”, ci hanno tenuto a specificare gli amministratori regionali presenti. 

Ma cosa prevede, almeno in via preliminare, per Albenga? A spiegarlo, in primis, è stato Brunetto: “Venerdì scorso, in maggioranza, l’assessore Gratarola ci ha presentato i contenuti del piano sociosanitario regionale: specifico che non contiene stravolgimenti tali da dover ipotizzare grandi innovazioni. Per quanto riguarda Albenga c’é una manifestazione di interesse per un partneraiato pubblico-privati, che dovrebbe permettere di riattivare le funzioni pre-pandemia dell’ospedale. Inoltre, ci sarà l’ospedale di comunità, un progetto già partito in Val Bormida con ottimi risultati, e la casa di comunità”.

A fargli eco, Vaccarezza: “Il problema non é portare i malati più vicino, ma nel posto migliore nel minor tempo possibile. Noi vogliamo ripetere qui il modello Bordighera, e garantisco che con ospedale di comunità e casa di comunità l’ospedale di Albenga sarà migliore rispetto al periodo pre-Covid. Siamo comunque disponibili a ragionare con i territori per migliorare e implementare il piano stesso, ovviamente se sostenibile sotto tutti i punti di vista. Dopo le polemiche, quello che chiedo a questa commissione è di darci un mandato chiaro e poi si valuterà se, in base a quello, abbiamo lavorato bene o male”. 

Ovviamente la discussione si è spostata sul punto di emergenza, uno dei fulcri su cui è nata la protesta ingauna in tema di sanità: “Il Ppi, – hanno confermato i consiglieri regionali, –  ci sarà e inizialmente sarà h12, con apertura h24 già prevista in determinati periodi dell’anno (in corrispondenza dei flussi turistici, presumibilmente nei mesi estivi)”.

A questo punto la commissione, dove numerosi membri, seppur difendendo ancora a spada tratta la sanità pubblica, hanno cominciato a digerire, chi più chi meno, l’idea del partenariato (se funzionale a potenziare l’ospedale, coltivando sempre la speranza della riapertura del pronto soccorso vero e proprio), ha richiesto a gran voce, da Cangiano a Distilo, da Roberto Tomatis a Ciangherotti fino a Melgrati, per citarne alcuni, che “la riapertura del Ppi avvenga da subito, o comunque poi in modo permanente, sulle 24h, e che abbia le stesse funzioni e potenzialità del precedente nel periodo pre-Covid”. 

In attesa di capire l’esito della manifestazione di interesse per il pubblico-privato e di reperire i medici, infatti, il Ppi, almeno inizialmente, sarà ancora gestito dai medici di medicina generale. E a sollevare un dubbio ancora più importante sono stati i consiglieri ingauni della Lega Porro e Calleri, secondo cui “dalla bozza si evince con chiarezza che al nuovo Ppi ci si potrà recare solo in auto-presentazione, quindi senza prevedere l’accesso della ambulanze. Se così fosse,  resterebbe esattamente come oggi, con l’unica novità del cambio sigla rispetto all’attuale ambulatorio di bassa intensità”.

Un dubbio non da poco, alimentato anche dall’assenza di risposte chiare e immediate sul punto da parte degli amministratori regionali presenti, che soltanto la lettura del piano nella sua interezza potrà sciogliere. 

Soddisfazione a metà per il sindaco Tomatis, che se da una parte ha accolto con favore “l’apertura della Regione al dialogo” dall’altro ha continuato a palesare, anche a fine riunione, i suoi dubbi: “L’apertura di un Ppi h12, i cui dettagli sono ancora da chiarire tra l’altro, non é assolutamente sufficiente per soddisfare le esigenze sanitarie di questo territorio. Possiamo considerarlo solo un primo passo di collaborazione con l’ente regionale”.

E il prossimo passo potrebbe essere in compagnia di Angelo Gratarola: la seduta si è chiusa con l’impegno del presidente Distilo di convocare a breve una nuova seduta della commissione, a cui sarà invitato anche l’assessore regionale alla Sanità. 

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