Approfondimento

A Borghetto convegno sul falso documentale per le forze di polizia: tra i relatori il sottosegretario Wanda Ferro e il senatore Gianni Berrino

Al centro: conoscenza e contrasto del fenomeno del falso documentale, con riferimento ai documenti di guida, circolazione e di identificazione, in possesso di cittadini comunitari e stranieri

Wanda Ferro

Borghetto Santo Spirito. Conoscenza e contrasto del fenomeno del falso documentale, con riferimento ai documenti di guida, circolazione e di identificazione, in possesso di cittadini comunitari e stranieri. Sarà questo il tema della giornata di studio per le polizie locali e le forze dell’ordine dello Stato che si svolgerà a Borghetto Santo Spirito venerdì 28 aprile dalle ore 9 nella sala consiliare con il patrocinio della Regione Liguria.

Dopo i saluti del sindaco Giancarlo Canepa e del comandante della polizia locale Enrico Tabò, interverranno: l’onorevole Wanda Ferro; sottosegretario di Stato al ministero dell’interno; il senatore Gianni Berrino, capogruppo della commissione giustizia al Senato; l’onorevole Matteo Rosso; Antonio Sergio Gambino assessore alla polizia locale di Genova).

“Così come sentenziava il famoso Sherlock Holmes: ‘Non esistono delitti perfetti, ma solo investigatori distratti’, si può certamente affermare che non esistono documenti falsi perfetti, ma solo investigatori distratti o impreparati – spiegano il sovrintendente capo Fabrizio Marabello e il sovrintendente Massimiliano Zunino, della direzione organizzativa – La maggior parte delle amministrazioni locali si sono cimentate in questi ultimi anni con la sempre crescente necessità di fare fronte alle istanze di ‘sicurezza urbana e del territorio’: sotto la spinta di tale sollecitazione, nella maggior parte dei casi, le politiche locali per la sicurezza si sono tradotte in nuove forme, ove possibile, di organizzazione del servizio di Polizia Locale secondo le previsioni dell’ordinamento delle autonomie. Si è andato quindi configurando un variegato assetto organizzativo determinato da logiche rispondenti alle peculiarità dei territori tutelati che, se nelle vaste aree cittadine hanno richiesto l’introduzione del massimo decentramento delle funzioni, hanno tuttavia imposto il ricorso allo svolgimento associato del servizio quale scelta di funzionalità ed efficienza dei piccoli Enti”.

“Anche l’approccio alla qualifica da parte degli operatori è cambiato rispetto a quello tradizionalmente proprio alla vecchia figura del ‘Vigile Urbano’, con la conseguenza che è stata ottenuta una professionalità fortemente versatile, non sempre supportata da un’adeguata formazione professionale. Peraltro, il quadro normativo delineatosi dalla fine degli anni ’70 ad oggi riconosce un ruolo fondamentale ai regolamenti che costituiscono la fonte primaria dell’ordinamento della Polizia Locale, in ordine ai quali l’ambito delle discrezionalità degli Enti risulta vastissimo. Recentemente, inoltre, la osannata modifica dell’articolo 54 del decreto legislativo 267/2000, ha reso possibile l’adozione da parte degli amministratori locali di atti dal contenuto estremamente variegato e per natura giuridica cogenti nell’ambito dei confini dell’ente governato in assenza di livelli generali di riferimento normati a livello nazionale. Tra i nuovi compiti della polizia locale, di primaria importanza per i nostri amministratori locali, è il contrasto ai fenomeni criminali legati agli stranieri. In effetti, l’immigrazione verso la nostra nazione e verso l’Europa cresce con ritmi vertiginosi. Nel 1980, i cittadini esteri (stranieri e comunitari) che risiedevano regolarmente in Italia erano meno di 300.000. Oggi, secondo le ultime stime, sono più di cinque milioni e rappresentano l’8,7 % della popolazione nazionale. Al 1° gennaio 2022 gli stranieri residenti in Italia sono 5.193.669. In tre anni sono cresciuti meno di 200 mila unità. Ammontano a circa 1 milione e 500 mila le persone che hanno acquisito la cittadinanza italiana al 1° gennaio 2020. Nell’arco di questi anni, il fenomeno dell’immigrazione in Italia ha quindi coinvolto un numero sempre più alto di persone, divenendo al contempo sempre più complesso, diversificato e di non facile gestione. La prima comunità, per numero di persone anagraficamente residenti, è quella romena, seguita da quella albanese, marocchina, cinese e ucraina”.

Il programma dettagliato dell’evento che vedrà la partecipazione di docenti della polizia locale di Milano e di Genova sarà, sarà divulgato nei prossimi giorni.

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