Pensiamoci

Savona nel caos

Strade chiuse al traffico, piazza Mameli camera a gas: ma il sindaco non può comprare anche la dignità dei savonesi

Tutti i problemi della pedonalizzazione e la disarmante carenza di mezzi pubblici

Pedonalizzazioni Savona via Mistrangelo chiusa

Savona. Il dibattito politico sulla pedonalizzazione di alcune strade cittadine appare sufficientemente esteso e articolato, diviso tra le ragioni addotte dalle due parti, favorevoli e contrari, che si rispecchiano rispettivamente (e ovviamente) nelle forze di maggioranza, molto aggressive, e di opposizione, altrettanto attive.

Ciò non toglie che alcune cose possano essere aggiunte. Proveremo a farlo. Non sembrano esserci dubbi che, per ora, il traffico (e quindi l’inquinamento), è aumentato, in particolare per le code che si formano nelle ore di punta e soprattutto per chi proviene da Villapiana.

Piazza Mameli è diventata una gigantesca camera a gas per colpa dei molti attraversamenti pedonali che si devono superare e che non sono e non possono essere sempre presidiati dai vigili urbani. Qui viene da chiedersi, in base a un criterio apparentemente di buon senso, perché la circolazione non sia deviata a sinistra, subito al fondo di via Paolo Boselli, in modo da evitare il martirio di piazza Mameli.

Per tornare ad argomenti più generali, ci si può chiedere perché la pedonalizzazione non sia stata rimandata almeno di qualche mese, quando un meteo più favorevole avrebbe favorito i giretti e le passeggiate, o addirittura di un tempo maggiore, visto che il commercio arriva dalla lunga sofferenza del Covid ed è ancora alle prese con la crisi generale dell’economia e quella (molto pesante) delle bollette.

Un argomento che i nostri governanti cittadini sembrano non aver toccato è quello del trasporto pubblico. Il numero e la frequenza delle linee di bus sono ben lontani da quelli necessari per consigliare – o meglio sarebbe dire imporre – di non usare l’auto. Neppure si sa quando il servizio pubblico potrà migliorare, e questo senza colpe da parte di Tpl se non quella di non riconoscerlo, senza contare che alcuni bus sono così vecchi e inquinanti che sinceri amici dell’ecologia dovrebbero immediatamente fermare. Sì, lo sappiamo, sono in arrivo quelli ecologici, ma intanto non ci sono.

C’è poi una certa tendenza da parte del Comune nell’affermare che la grande maggioranza dei savonesi è favorevole alla pedonalizzazione, ma si tratta di un dato che non dispone di alcuna evidenza – chiamiamola così – scientifica.

Pedonalizzazione Savona chiusa corso Italia

Persino Andrea Pasa della Cgil (quindi non un pericoloso seguace di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa) ha criticato questo progetto di pedonalizzazione, a cominciare dall’assenza di un numero adeguato di parcheggi. Qualche dubbio a Marco Russo e ai suoi potrebbe quindi venire. Abbiamo come l’impressione che costoro vogliano bacchettarci le dita, impedirci di avere idee contrarie, insomma insegnarci a vivere come pretendono loro. Questo no, non possono farlo, perché i savonesi hanno una dignità, tutti i savonesi, anche quelli che non la pensano come Marco Russo.

Si registra malumore in molte delle strade chiuse al traffico, anche da parte di coloro che in un primo momento si erano detti favorevoli. Accade in via Mistrangelo, via Manzoni e soprattutto in corso Italia, nodo più critico di tutto il progetto.

L’assessore Ilaria Becco ha fatto sapere (come per dire che siamo solo all’inizio) che va avanti l’idea di rendere pedonale anche via Paleocapa. Una presa di posizione giudicata da alcuni leale per la trasparenza, ma da (molti) altri improntata, nei contenuti e nei tempi, a una malcelata arroganza.

Per completare il quadro facciamo un salto in città e dintorni.

– L’invito a utilizzare il parcheggione di piazza del Popolo sembra cozzare contro il progetto (se avevamo compreso bene) di utilizzarlo per la costruzione di un palaeventi o qualcosa del genere. Sempre su piazza del Popolo, da rilevare che non sembra venga perseguita sino in fondo dal Comune la strada più certa per renderla vivibile e sicura, cioè quella di fare un modo che diventi luminosa e frequentata grazie all’attività dei suoi esercizi.
– il via alla pedonalizzazione è stato accompagnato da un forte aumento delle multe da parte dei vigili urbani, anche con l’utilizzo della telecamera mobile, per alcuni versi contestato. Tutto legittimo, ma la coincidenza può far pensare. In controtendenza, per così dire, occorre registrare che i vigili urbani sono particolarmente gentili e in alcuni casi, quando non si limitano a lasciare la multa ma hanno contatto diretto con il cittadino, sono tolleranti e inclini a spiegare il loro comportamento.
– Dopo via Astengo, anche in via Ratti sono stati ritrovati basoli della Savona che fu. Inspiegabile il fatto che ora si asfalti e solo dopo si portino alla luce i basoli, che andrebbero anzi considerati una ricchezza da ricercare e valorizzare in tutto il centro.
– il cosiddetto restyling di via Nizza (con l’incredibile passeggiata a mare compresa) è quasi completato e il progetto appare assurdo come si temeva. Va chiarito che il Comune ha poche responsabilità (poche, ma alcune, e pesanti, le ha).
– Villa Zanelli è quasi pronta. In questo caso il Comune c’entra ancor meno, ma ha pur sempre la facoltà di dare suggerimenti. Siamo in attesa che si faccia avanti qualcuno per prendere in gestione ristorante, albergo (troppo piccolo per essere redditizio) e spiaggia. Servono due milioni (soprattutto per gli arredi) per iniziare. Ci sembra davvero molto, sperando che non faccia gola alla criminalità organizzata, cui i soldi non mancano, ma possa magari interessare qualche grande catena che aggiunga, evidentemente in perdita, questa magnifica perla all’elenco delle location da offrire ai suoi clienti.

Per concludere si può tornare ai temi più generali e specifici. Nessuno contesta l’idea di avere parti di città chiuse al traffico (il tratto di corso Italia davanti all’ex San Paolo è un’iniziativa di successo), ma occorre che ci sia un progetto ben definito e che non venga portato avanti solo per piantare una bandierina. Ora a Savona questo non accade, con un campionario di cose senza senso, comprese fioriere rinsecchite riciclate dopo decenni di magazzino e totale assenza di eventi per lanciare le strade pedonalizzate, come ha rilevato l’Ascom.

Alcuni hanno affermato che Savona deve procedere come le grandi capitali europee. Non lo è, è una splendida città di provincia con esigenze diverse. Non siamo a Milano, dove al mattino si va in centro e alla sera si torna a casa. Le nostre prerogative sono ben diverse. Può capitare di dover essere prima in centro, a pranzo ad Albissola, nel pomeriggio a Cairo a trovare la zia malata. Può provare a fare un percorso a sua scelta in bus, il sindaco Russo. Se accetta l’invito lo facciamo insieme, domenica prossima.

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