A ruota libera

Savona Calcio. Sergio Fiorito tra passato, presente e futuro: “Disposto a tornare con un progetto serio, sul settore giovanile raccontate tante inesattezze”

L’ex responsabile del settore giovanile del Vecchio Delfino ha esposto la sua versione dei fatti su quanto accaduto in estate non chiudendo ad un possibile ritorno in biancoblù

Collage Savona Calcio

Savona. In città ormai da anni infuria una tempesta. Nel cuore di essa si trova suo malgrado un Vecchio Delfino, ferito ed esausto ma determinato a continuare a lottare finchè le forze glielo consentiranno. In molti sembrerebbero essersi attivati con la volontà di fornire il soccorso necessario, per il momento però senza disporre dell’elemento principale: un salvagente affidabile in grado di ridare lustro ad una storia lunga 116 anni. 

È con una metafora di facile interpretazione che è possibile riassumere le condizioni in cui versa il Savona Calcio. Il club è ancora in vita grazie alla determinazione di uno staff ridosso all’osso, di una rosa stoica e di un allenatore, Ermanno Frumento, che per nessuna ragione al mondo vuole sentir parlare di abbandonare la nave.

La lettera di dimissioni presentata ieri tuttavia avvicina sempre di più il momento della resa dei conti: il presidente Cittadino da una parte, la città di Savona e la squadra che orgogliosamente la rappresenta da un’altra. Per il momento nessuno sa come andrà a finire, ma una cosa è certa: all’ombra della Torretta svariati appassionati stanno cercando di unire le forze per permettere al Vecchio Delfino di tornare ai fasti del passato.

Nel frattempo prosegue il tentativo di fare chiarezza su quanto accaduto in estate. La conferenza stampa dell’ex presidente Simone Marinelli ha chiarito i motivi per cui Mordeglia ed i suoi in estate hanno preferito defilarsi, questo dopo il chiarimento di Umberto Maddalena in un punto stampa convocato per spiegare la sua posizione.

Sul settore giovanile però nessuno era ancora intervenuto in maniera approfondita o almeno, nessuno fino ad oggi. A voler ripercorrere le fasi che hanno portato il Savona a sperperare un enorme patrimonio umano e di credibilità ci ha infatti pensato Sergio Fiorito, ex responsabile del progetto in collaborazione con Giancarlo Aismondo e Alessandro Grandoni.

Il settore giovanile che fu

“Eravamo tornati ad essere un punto di rifermento con squadre dai classe 2006 ai 2013/2014 – esordisce Fiorito -. Il preparatore motorio dei ragazzi sarebbe stato il professor Prati, questo mentre Emanuele Bresciani si sarebbe occupato della preparazione dei portieri. Avrebbero fatto parte dello staff anche un massaggiatore e degli allenatori del calibro di David Balleri (leva 2006), Piero Ravera (leva 2007), Francesco Travi (leva 2008), Alessandro Grandoni (leva 2009), Marcello Acquarone (leva 2010), Fabio Rossetti (leva 2011) e Maurizio Vacca (leva 2013/2014). I costi di mantenimento del settore giovanile sarebbero ammontati ad una cifra intorno agli 88mila euro, una cifra che ci era stata ampiamente garantita.”

Il City Camp e i primi scricchiolii

In seguito l’intervistato ha illustrato come lui e colleghi fossero riusciti a far rivivere un settore giovanile che, prima dell’estate, poteva contare soltanto tre squadre: la leva 2006, i 2007 e la leva 2010. “Abbiamo iniziato a lavorare ad aprile quando il presidente era ancora Marinelli organizzando per i mesi successivi un City Camp ad invito.”

In seguito ecco la prima precisazione al vetriolo: “Il City Camp è iniziato il 4 luglio, perciò quando il signor Maddalena afferma che il 30 giugno è saltato tutto non dice la verità, eravamo ancora tutti in sella. Mordeglia ci chiese di sospendere il camp a metà luglio.”

L’addio di Mordeglia e l’arrivo della nuova proprietà

La richiesta di sospensione del City Camp coincise con l’imminente addio di Mordeglia e l’inizio del caos che tutt’oggi rende un fiume in piena l’ambiente biancoblù: “Ci siamo ritrovati all’improvviso senza una guida dal punto di vista societario, allora abbiamo pensato di rifare i conti tagliando il budget iniziale (gli 88mila euro citati in precedenza, ndr) del 40%. Insieme a Grandoni ed Aismondo abbiamo convocato una riunione al Santuario per chiedere ai genitori dei ragazzi se fossero disponibili a pagare una quota d’iscrizione (inizialmente era stato chiesto di pagare soltanto il kit). Quasi tutti risposero in maniera affermativa chiedendo come unica garanzia la permanenza dello staff di allenatori già noto.”

Fiorito successivamente ha svelato che lui e colleghi erano riusciti ad individuare tre sponsor disponibili a contribuire per la sopravvivenza del settore giovanile biancoblù, questo senza escludere la possibilità che altri partner potessero intervenire per sostenere il progetto.

La resa dei conti

La frattura insanabile si verificò in sede lunedì 1 agosto 2022, quando l’allora presidente ad interim Umberto Maddalena avanzò richieste che, secondo Fiorito, non potevano essere soddisfatte: Maddalena ci ha convocato per tre volte in sede chiedendoci di evidenziare dei numeri di cui, in quel momento, non potevamo disporre. Non era possibile dire quanti fossero i tesserati, mancavano le firme e non ce la sentivamo di chiederle ai genitori, la situazione era troppo nebulosa.”

In seguito ecco l’affondo: “Il giorno in cui la nuova proprietà ha convocato la conferenza stampa di presentazione i nuovi vertici societari hanno affermato di non sapere nulla del settore giovanile. È inutile che Maddalena dica che eravamo noi a dover parlare con loro, è mancata una comunicazione trasparente grazie alla quale si sarebbe potuto salvare un progetto virtuoso. Dall’avvocato Cittadino ci è stato detto che avrebbero voluto ricominciare da capo, per questo abbiamo scelto di lasciar libere le famiglie permettendo ai figli di accasarsi altrove”.

L’ultima “Speranza”

Infine un retroscena: le casacche delle squadre del settore giovanile del Savona si sarebbero potute tingere di rossoverde.

Fiorito e Aismondo tentarono infatti di trovare un accordo con lo Speranza per mantenere in vita il loro progetto, ma anche quest’ultima suggestione naufragò: “Abbiamo fatto un ultimo tentativo con lo Speranza (fine luglio, primi di agosto, ndr) senza tuttavia riuscire a raggiungere un accordo. Dispiace, è stato sperperato un vero e proprio patrimonio.”

La ricetta per ripartire e quell’amore per i colori biancoblù…

Sergio Fiorito ha concluso l’intervista dicendosi ancora speranzoso circa la rinascita del Savona, un percorso tuttavia che, a suo parere, non può prescindere dalla rifondazione di un settore giovanile: “Inizialmente il rischio sarebbe quello di avere poca credibilità, ma con uno staff e con allenatori di primo livello sono certo che si possa ricominciare. Se venisse creato un progetto serio sarei disposto a tornare, in città chiunque conosce il mio affetto verso i colori biancoblù.”

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