Manifestazione

Savona, a un anno dalla guerra in Ucraina presidio in piazza Mameli: “Pace, pace, pace” fotogallery

Molti savonesi e ucraini hanno preso parte all'iniziativa per chiedere lo stop al conflitto e alle sue drammatiche conseguenze

Savona. A un anno esatto dall’invasione della Federazione Russa all’Ucraina, manifestazione in piazza Mameli a Savona per chiedere a gran voce che “cessino le armi”, per la pace di tutti i popoli. Presenti decine di savonesi e ucraini.

Le associazioni che fanno parte del Tavolo della Pace della provincia di Savona hanno invitato tutti i cittadini che hanno a cuore la pace al presidio: il grido “Pace, pace, pace è risuonato con forza nella piazza savonese, con la richiesta di fermare la guerra e le sue gravi ripercussioni.

Presente il sindaco Marco Russo: “È bello trovarci qui tutti insieme, questa guerra ci ha riportato improvvisamente nel ‘900. È stato un anno lungo e di incontro tra di noi di accoglienza reciproca. La comunità ha dato un valore aggiunto alla comunità savonese. Dobbiamo sempre tenere viva la speranza della pace”.

Poi l’intervento del vescovo Marino: “La mia paura è che di fronte alla guerra rischiamo solo di schierarci e non siamo più capaci di piangere. Per costruire la pace bisogna intercedere, mettersi in mezzo alle parti in conflitto. Accogliere i profughi, raccogliere cibo e farmaci. Bisogna accettare la complessità della situazione, oggi non siamo abituati, la propaganda distingue troppo facilmente la luce dal buio”.

Le associazioni aderenti sono Acli, Aned, Anpi, Anteas, Arci, Pokrova, Bottega della Solidarietà, Caritas, Cgil, Cisl, Emergency, Fivl, Isrec, Italia Cuba, Italia Nicaragua, Legambiente, Libera, Partigiani della Pace, Uaar, Udi e Uil.

Rifondazione Comunista e Unione Popolare hanno preso parte alla mobilitazione: “Dopo un anno di guerra è evidente che l’invio di armi è una scelta sbagliata che alimenta un’escalation senza fine e un lungo conflitto che potrebbe diventare nucleare. Chi sostiene con Zelensky la guerra fino alla vittoria non vuole la pace e usa il popolo ucraino come carne da cannone” le parole di Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea e del coordinamento di Unione Popolare.

 

“Gli USA volevano un nuovo Afghanistan ai confini della Russia per mettere in crisi Putin e il risultato è questo massacro senza fine. Chi ha scelto di allinearsi alla NATO e agli USA dovrebbe riflettere sulle conseguenze del mancato ruolo di pace e mediazione che avrebbero potuto svolgere l’Italia e l’Unione Europea che stanno riscoprendo una vocazione militarista e imperialista che produrranno solo sciagure”.

“I parlamentari e i governi che hanno scelto la via della guerra per procura contro la Russia sono corresponsabili come Putin e Zelensky di questo massacro che poteva essere evitato e che va interrotto al più presto. Il nostro parlamento e i governi Draghi e Meloni stanno violando l’articolo 11 della Costituzione”.

“L’unica strada è quella della diplomazia, del cessate il fuoco, della trattativa. Basta guerra, stop all’invio di armi, no allo scontro tra imperialismi e nazionalismi. La pace è per noi l’unica vittoria” conclude.

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