Richiesta

Peste suina, Bozzano: “Forte riduzione della caccia, si intervenga con regole efficaci per evitare gravi restrizioni territoriali”

"Il depopolamento puntava a ridurre la popolazione di 40mila cinghiali, ma con le squadre ferme si è raggiunto appena il migliaio"

Alessandro Bozzano

Savonese. Oggi il consigliere regionale Alessandro Bozzano ha partecipato all’audizione del “Comitato spontaneo squadre di caccia zona di restrizione 2”, corrispondente al levante savonese. Presente anche il vicepresidente Alessandro Piana, assessore regionale alle politiche agricole.

A parlare per le 24 squadre che operano nell’area del levante savonese è stato il delegato Franco Orsi, chiamato a sottoporre ai rappresentanti di Regione Liguria i motivi che stanno dietro la scelta di molti cacciatori di non operare. “La riflessione ha riguardato le norme introdotte dal Governo per il contenimento del virus, nella realtà dei fatti per lo più inattuabili – spiega Bozzano -. A pesare è poi il divieto di usufruire della carne di cinghiale anche quando essa risulti negativa al virus”.

“Mentre l’attività venatoria si è drasticamente ridotta, ogni giorno fuori dalla recinzione di contenimento del virus si trovano carcasse positive alla Psa, prova che tale soluzione è risultata inefficace – prosegue -. Ma a parlare sono i numeri: il depopolamento puntava a ridurre la popolazione di 40mila cinghiali, ma con le squadre ferme si è raggiunto appena il migliaio. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, con l’emergenza cinghiali ormai arrivata a mettere a rischio la sicurezza pubblica e la Peste Suina che dilaga, si pensi che da due le Regioni interessate sono ora cinque”.

“Non è più tempo di dare spazio a tavoli di concertazione continui. Che piaccia o no, l’attività venatoria si intreccia con le necessità di controllo della fauna selvatica, oggi più che mai. In questa situazione i cacciatori sono parte lesa, gli unici che stanno pagando le conseguenze del dilagare del virus con una forte riduzione dell’attività. Se non si interverrà con reali ed efficaci norme di eradicazione, presto le conseguenze arriveranno a toccare tutti noi con gravi restrizioni territoriali e disequilibri sociali”, conclude il consigliere regionale.

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