Altare. “Il Comune ci vieta di leggere ai bambini le fiabe nei bar“. A lanciare la polemica è un gruppo di mamme altaresi che in queste settimane si erano riunite nei locali del paese con il loro figli per condividere un momento culturale e allontanarli dai videogiochi.
L’iniziativa, intitolata “Il tappeto delle storie”, era partita durante le vacanze di Natale ed è durata fino a gennaio. In totale sei gli incontri che sono stati organizzati, uno per ogni bar del paese, e regolarmente svolti. Circa 12 i bambini che hanno partecipato ad ogni evento.
“Inizialmente – spiega il consigliere indipendente Rita Scotti, tra le mamme che hanno dato vita al progetto – avevamo pensato di riunirci in biblioteca, ma in quel momento non era disponibile in quanto i volontari erano occupati a catalogare i libri lasciati in lascito da Franca Bruzzone. Così abbiamo pensato di programmare questi incontri nei bar. Anche per dare una mano al commercio, in difficoltà per il Covid, il caro bollette e la strada chiusa“.
Nel frattempo, era in corso anche un’altra iniziativa, sempre dedicata ai bambini, da parte di un’artista che all’interno di un bar aveva organizzato un corso di pittura che è stato poi sospeso. Da qui le mamme, ignare che ci fosse un regolamento da seguire, si chiedono se fosse necessario avere un’autorizzazione e vengono convocate dagli uffici comunali preposti così come i commercianti. “L’ho trovato un brutto segnale, soprattutto in momento di tensione come quello che sta vivendo il paese a causa della strada chiusa – commenta Scotti – siamo un paese di 1900 abitanti si poteva trovare un altro modo per fare sapere le cose”.
“L’intenzione – spiega Walter Bazzano, assessore al Commercio – era di chiarire la situazione e di ascoltare proposte e soluzioni di tutti. Agli incontri ha partecipato anche la dottoressa Carbone che collabora con lo sportello del Suap e ha massima competenza nell’ambiente commerciale. Ci tengo a precisare che le letture delle fiabe non sono state sospese. Gli uffici hanno deciso di convocare le mamme e i commercianti per spiegare cosa dice la normativa a riguardo e trovare un punto di incontro. Secondo quanto stabilisce la legge regionale n. 1 del 2007, infatti, nei locali l’attività di somministrazione deve essere sempre al primo posto anche in queste iniziative. Faccio un esempio per essere più chiaro: se si organizzasse una giornata della cioccolata calda con la lettera delle favole, sarebbe permesso. Invece se si pubblicizza, con tanto di locandina, solo l’iniziativa che non è collegata all’attività del bar, non lo è. Inoltre uno degli incontri è pure avvenuto in una sala giochi, dove i minori non possono entrare. La volontà degli uffici non era di punire, bensì di trovare delle soluzioni e di mettere un punto fermo da dove ripartire“.
“Durante la riunione – prosegue l’assessore – è stato proposto di utilizzare, così come avviene negli altri comuni, i locali della biblioteca dove a turno le attività commerciali possono portare la merenda ai bambini“. A tal proposito Scotti sottolinea: “Una settimana fa abbiamo fatto domanda, ma non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta”. Replica Bazzano: “Provvederemo nei prossimi giorni”.
La vicenda è stata raccontata anche su Mattino Cinque, la troupe di Mediaset questa mattina si è recata in un bar altarese dove ha raccolto la testimonianza del proprietario e delle mamme organizzatrici dell’iniziativa. “Spiace – afferma Bazzano – che i riflettori si accedano su Altare per questa vicenda, ci perde solo il paese e lo trovo fuori luogo“.