Replica alle accuse

L’Anpi di Albenga volta le spalle a Vaccarezza: “Così come ha fatto il consigliere alla città”

Le spiegazioni dell'associazione: "Il gesto era rivolto alla persona ed al politico che prima delle elezioni sosteneva la necessità di un Pronto Soccorso ad Albenga e poi ha cambiato idea"

vaccarezza alpini

Albenga. “Un gesto grave e vergognoso, totalmente esecrabile”, così Angelo Vaccarezza aveva definito l’episodio avvenuto ad Albenga lo scorso sabato, quando – durante il suo intervento alla commemorazione dell’ottantesimo anniversario della Battaglia di Nikolayewka – la presidente dell’Anpi locale, insieme ai Fieui dei Carruggi, ha letteralmente voltato le spalle al consigliere regionale. Un fatto, per il quale Vaccarezza ha chiesto le scuse e la rimozione della donna del direttivo. Parole, queste, che non sono piaciute all’associazione che oggi ci tiene a precisare il proprio punto di vista.

“In riferimento alla vicenda – dicono rivolgendosi al capogruppo di Cambiamo! – ci teniamo a sottolineare che l’azione del presidente dell’Anpi di Leca, signora Ester Bozzano, che lei superficialmente e sbrigativamente definisce ‘una signora’ è da intendersi come l’azione condivisa e solidale di tutto il direttivo dell’associazione. L’Anpi di Leca d’Albenga ha aderito al comitato ‘Senza pronto soccorso si muore’ che vuole riportare ad Albenga il Pronto Soccorso, che la maggioranza regionale, di cui lei è esponente, ha tolto alla città di Albenga. La nostra presidente – spiegano – proprio nel segno di quei valori partigiani di libertà di pensiero e di parola, ha voluto rappresentare il dissenso verso la sua persona non nei confronti della Regione Liguria in quanto istituzione e tanto meno al Corpo degli Alpini di cui è inutile enumerare i meriti. Il gesto era rivolto alla persona ed al politico che, prima delle elezioni sosteneva la necessità di un Pronto Soccorso ad Albenga e, ad elezione avvenuta, ha voltato le spalle alla città ed al suo comprensorio”.

“Ci meravigliamo – aggiungono – che proprio lei, abituato ad onorare pubblicamente chi perse la vita nel tentativo di impedire alla nostra Costituzione di vedere la luce, oggi si erga a paladino della stessa e si ritenga offeso da chi con lo stendardo partigiano manifesta un libero pensiero. L’Anpi da sempre è vicina a ciò che rappresenta la Bandiera Italiana, alla Costituzione, al corpo degli Alpini, alla loro gloriosa storia e da sempre onora i Martiri (eravamo anche alla cerimonia del conferimento della Medaglia al Merito Civile alla Città di Albenga nella quale lei ha brillato per la sua assenza)”.

“L’Anpi – proseguono – ricorda anche l’art.32 della Costituzione ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti’, articolo che oggi, nella Liguria governata anche da lei, non viene rispettato  e che forse lei e l’amministrazione regionale avete dimenticato”.

Il direttivo dell’associazione poi sottolinea: “Capiamo il suo imbarazzante tentativo di distogliere l’attenzione sul reale motivo della contestazione, ma avrebbe fatto più bella figura a chiedersi il motivo per cui il labaro della Federazione Nazionale degli Arditi d’Italia sventolasse in quel luogo. Si ricordi che il ruolo di presidente di un Anpi è esclusivamente servizio, è passione e nessuno teme o auspica ‘rimozioni’ o processi sommari molto cari ai revisori storici di cui i suoi comportamenti e le sue parole denotano l’appartenenza. Anzi cogliamo l’occasione per ringraziare tutte le sezioni Anpi del ponente savonese e il comitato provinciale per la solidarietà e l’unanime condanna per le parole da lei espresse nei confronti della nostra presidente che comunque era lì in rappresentanza di tutti noi”.

“Egregio Consigliere si faccia delle domande…si chieda se davvero è nel giusto quando la gente le volta le spalle”, questo l’invito dell’Anpi di Leca al consigliere regionale.

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