Bandiera

Il Capitano di Vascello Guido Ferraro a Varazze per raccontare la storia del Tricolore

La conferenza, organizzata dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, si è tenuta presso la Biblioteca Civica "E. Montale"

Generico febbraio 2023

Varazze. “Spesso si parla di diritti, ma ci si dimentica dei doveri”. Con queste parole il Capitano di Vascello Guido Ferraro, ha dato inizio, venerdì 24 febbraio 2023, alla conferenza organizzata dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, “Gruppo S.T.V. medaglia d’argento Michelangelo Corosu” di Varazze, con il patrocinio del Comune, tenutasi presso la Biblioteca Civica “E. Montale”, avente per tema la “Storia della Bandiera Nazionale e della Bandiera della Marina Militare e di quella Mercantile” della nostra Italia.

Parole chiare e inequivocabili, biglietto da visita di un Ufficiale di polso che ha affrontato a viso aperto l’eroica e affascinante epopea che ha contrassegnato il Risorgimento Italiano con il primo sventolio del nostro tricolore, nato a Reggio Emilia e issato sul campo di battaglia dal re Carlo Alberto, vessillo emblematico i cui colori richiamavano la Giustizia, l’Eguaglianza e la Libertà, sulla scia dell’esperienza napoleonica.

Introdotto dal Presidente dell’ANMI di Varazze, Dario Gatti, che he ha ricordato i meriti al servizio della Marina Militare e la lunga, proficua carriera, il Comandante Ferraro ha ripercorso, in una dotta e particolareggiata descrizione, le varie tappe della nostra Bandiera Nazionale e di quelle relative alla Marina Militare e a quella Mercantile, con incursioni storiche nel passato dell’antica Roma, dalle campagne galliche e britanniche di Giulio Cesare, alle grandi battaglie navali che sancirono il dominio romano sul “Mare Nostrum”, e alla decisiva vittoria di Lepanto, che fermò il pericolo turco che incombeva sull’Europa.

“A quella battaglia”, ha precisato il Capitano di Vascello Guido Ferraro, “parteciparono soltanto le navi delle marinerie Genovesi, Veneziane, Pisane, Napoletane, Amalfitane, della Santa Sede e della Spagna”, unite con le proprie bandiere, poi confluite, attraverso propri cammini storici. in quelle nazionali.

La conferenza è stata una vera lezione di storia che ha toccato numerose pagine di un passato per molti aspetti ancora da valutare e rivalutare con doverosa attenzione e meditazione, e proprio considerando le parole d’inizio del bravissimo Relatore, quei doveri che devono precedere i diritti, soprattutto per quanto riguarda il servizio alla Patria e alla Società in genere.

Lo spazio non ci permette di offrire un più ampio e meritato commento a questa conferenza, vero spaccato di intelligente informazione sul passato di una Italia in formazione che ha dato al mondo, a partire dalle quattro Repubbliche Marinare di Genova, Venezia, Pisa e Amalfi, un luminoso esempio di generoso impegno al servizio della crescita della civiltà umana sul mare.

A conclusione della conferenza, l’Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno ha ricordato il valore e il significato civile della Bandiera, sempre presente nelle manifestazioni pubbliche cittadine, quale punto di riferimento per le nuove generazioni.

Interessanti proiezioni riguardanti le varie bandiere succedutesi nel corso della formazione della nostra Nazione e di quelle degli Stati ancora non facenti parte dell’Unità d’Italia, sono state curate dal tecnico Gianni Giusto del Campanin Russu, presente Televarazze (Ama Liguria, canale 99) con Piero Spotorno e il cameraman Giuseppe Bruzzone.

Alla conferenza, oltre ai rappresentanti del Gruppo Marinai d’Italia di Varazze, guidati dall’attivissimo Dario Gatti, sono intervenuti il Comandante la Locamare di Varazze Agostino Gallo, il Presidente Provinciale degli Alpini, Emilio Patrone e il rappresentante del Gruppo Bersaglieri, Leandro Cappiello, il quale è intervenuto per ricordare la propria emozione quando, militare, fu incaricato per il turno di guardia notturno alla Bandiera.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.