Presa di posizione

Giustizia, Ciangherotti: “Il Pd contro il 41bis forse perchè Alfredo Cospito è tra i suoi elettori”

L'esponente forzista albenganese: "Lo Stato non deve cedere alle pressioni. 41bis misura efficace, prova ne è l'insofferenza interna ed esterna alle carceri"

Eraldo Ciangherotti carcere

Albenga. “Il Partito Democratico si dimostra ancora una volta il partito dell’ambiguità. Mentre il governo di centrodestra blinda il 41bis dimostrando che l’unica risposta alla mafia e  al terrorismo è la fermezza, alcuni parlamentari democratici decidono di investire il loro tempo al servizio della collettività facendo visita in carcere ad un criminale. Un personaggio che nel 1991, già in carcere, decise di fare lo sciopero della fame, e venne graziato e dopo che lo Stato lo graziò, andò subito a sparare a della gente”. Lo dichiara il consigliere e capogruppo di Forza Italia albenganese Eraldo Ciangherotti.

L’esponente forzista interviene sullo scontro politico avvenuto in Parlamento nei giorni scorsi: “Bene ha fatto l’onorevole Donzelli a domandare al Partito Democratico da che parte sta in questa lotta – spiega Ciangherotti -. Forse i democratici sono contro al 41bis proprio perché Alfredo Cospito rientra tra i suoi elettori”.

“Molte famiglie italiane e tante persone per bene stanno attraversando un momento difficile – prosegue il capogruppo albenganese -. Eppure, a quanto pare, i parlamentari del Partito Democratico hanno deciso che tra le loro prerogative debba esserci la visita in carcere ad un criminale che ha gambizzato a colpi di pistola una persona. Fortunatamente alle ultime elezioni gli italiani hanno rimesso questa sinistra al posto giusto. In minoranza”.

Ciangherotti, infine, fa sapere che “il 41bis è una misura che funziona – conclude -. Prova ne sono le continue pressioni sullo Stato che arrivano da fuori e dentro le carceri per cercare di eliminarlo. L’ambiguità di una parte del Parlamento sull’utilità di questo strumento, fondamentale per lotta alla mafia e al terrorismo, non può che far riflettere e, onestamente, anche un po’ preoccupare”.

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