Consiglio regionale

Forniture in ritardo, proroga per l’adeguamento degli ambulatori di chirurgia

Sui nuovi requisiti impiantistici, tecnologici e organizzativi ci sarà tempo fino a fine anno

ospedale dottore chirurgia

Liguria. Con 17 voti a favore (maggioranza) e 11 contrari è stato approvato il Disegno di legge 146 del 2 febbraio 2023 “Modifica alla Legge regionale 15 luglio 2022, n. 7 (Modifiche alla legge regionale 29 dicembre 2021, n. 22 “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2022”).

Il Disegno di legge posticipa i tempi di adeguamento, accordati alle strutture di chirurgia ambulatoriale pubbliche e private già autorizzate e in esercizio, relativamente ai nuovi requisiti impiantistici, tecnologici e organizzativi che sono previsti dalla nuova classificazione definita dalla delibera della giunta regionale 552 del 2022.

Viene, dunque, stabilito un unico termine, il 31 dicembre 2023, più lungo rispetto a quelli diversificati che erano stati indicati dalla legge regionale 7 del 2022 (tre mesi per i requisiti organizzativi; sei mesi per i requisiti impiantistici e tecnologici; un anno per i requisiti strutturali). Il provvedimento è stato ritenuto necessario in quanto i rappresentanti del settore hanno segnalato un considerevole allungamento dei tempi necessari all’adeguamento a causa, soprattutto, delle difficoltà nel reperimento dei materiali per l’installazione degli impianti, dei ritardi nell’acquisizione delle apparecchiature e in generale della tecnologia necessaria, per la limitata capacità produttiva e distributiva attuale da parte di molti fornitori.

Mabel Riolfo (Lega Liguria-Salvini), quale relatore di maggioranza della II Commissione Salute e Sicurezza sociale, ha illustrato il provvedimento nel dettaglio e ha auspicato il voto favorevole da parte dell’Assemblea.

“Le strutture ambulatoriali che offrono servizi di chirurgia in Liguria potranno continuare ad esercitare fino a fine anno, evitando di andare incontro ad ammende e blocco dei servizi” Lo afferma, soddisfatto, Stefano Balleari alla fine del Consiglio regionale di questa mattina. Si tratta di una proroga relativa alla delibera di Giunta 552/2022, che interveniva sul riordino relativo alle prestazioni erogabili in chirurgia ambulatoriale, senza prevedere norme di salvaguardia per ambulatori pubblici e privati già autorizzati a fornire prestazioni” ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Liguria Stefano Balleari.

“La normativa stabilisce limiti su prestazioni e servizi come, ad esempio, la metratura dei locali o la necessità per le strutture ai piani, di dotarsi di un servizio ascensore tale da poter trasportare una lettiga”.

“Ringrazio per l’ascolto l’assessore Gratarola, con il quale in commissione Sanità, affronteremo nei prossimi mesi eventuali modifiche da apportare al Testo, in modo tale da poter inserire ulteriori semplificazioni che possano giovare ai chirurghi che operano e ai cittadini che chiedono di poter essere operati” conclude Balleari.

E’ stato respinto un emendamento, presentato da Fabio Tosi, presidente della V Commissione-Controlli, Verifica dell’attuazione delle leggi, con cui veniva richiesta la clausola valutativa in modo da verificare, entro marzo 2024, l’efficacia della legge: “Ieri in II Commissione – spiega Tosi -, era stato accolto dall’assessore Gratarola il mio emendamento. A dispetto della parola data, questa mattina in Aula l’assessore si è allineato su posizioni opposte, colto nottetempo da Totite cronica”.. Tosi ha ricordato che il provvedimento non ha prodotto nessun risultato fino al dicembre 2022 quindi il testo in votazione oggi sarebbe una proroga della proroga e ha annunciato la presentazione dell’emendamento per introdurre la clausola valutativa.

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha espresso perplessità circa l’inserimento di urgenza del provvedimento nella seduta dedicata alle iniziative di sindacati ispettivo lamentando, inoltre, uno scoordinamento, in questo senso, fra giunta e ALiSa.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) si è associato alle critiche dei consiglieri di minoranza nella gestione del provvedimento e, più in generale, nella gestione del sistema sanitario ligure. Nel merito ha rilevato, fra l’altro, che la deroga è troppo lunga. Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa) ha definito irrituale il percorso del provvedimento, in quanto era stato inserito nella manovra di bilancio 2022 e ha lamentato la mancanza di coinvolgimento del Consiglio regionale nell’elaborazione del disegno di legge.

Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa) ha definito irrituale il percorso del provvedimento, in quanto era stato inserito nella manovra di bilancio 2022 e ha lamentato la mancanza di coinvolgimento del Consiglio regionale nell’elaborazione del disegno di legge.

Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno) è entrato nel merito del provvedimento criticando la proroga in quanto non sarebbe adeguatamente motivata e lamentando l’assenza della quantità di strutture interessate che, dunque, non definisce la portata del disegno di legge. Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno) ha criticato l’iter del disegno di legge rilevando che, in attesa di una riforma del sistema delle autorizzazioni all’accreditamento, viene ripetuto un provvedimento approvato a luglio 2022 e, peraltro, mai discusso in commissione.

Spiegano dal gruppo Pd: “La maggioranza chiede la proroga d’urgenza della Legge sugli Standard organizzativi strutturali e tecnologici delle attività di chirurgia ambulatoriale, ma né in commissione né in consiglio l’assessore Gratarola riesce a dare informazioni chiare sull’utilità e gli effetti della norma e pretende che la minoranza l’approvi a scatola chiusa. Malgrado la minoranza abbia dato la massima disponibilità a intervenire sul tema anche in maniera rapida (visto che siamo consapevoli dei ritardi che le prestazioni chirurgiche stanno subendo) scopriamo dagli uffici di Alisa, l’ente che dovrebbe gestire la sanità ligure, che non risulta nessuna richiesta di proroga e alle nostra domanda sul motivo della proroga, la risposta in commissione dell’assessore alla sanità è stata che, telefonicamente, ha avuto richiesta genericamente da ‘alcune aziende pubbliche’, e senza saper spiegare nel dettaglio i motivi dell’urgenza”.

“Una mancata risposta che fa sorgere il sospetto che quanto previsto dalla norma non fosse veramente necessario. La proroga, infatti, determina che per 18 mesi vengano sospesi gli standard previsti a luglio 2022 per la chirurgia ambulatoriale, facendo sorge spontanea la domanda se quegli standard sono sovradimensionati o se per quei 18 mesi gli ambulatori continueranno ad operare con standard inadeguati per la Regione stessa”.

“Questo atteggiamento della giunta ci stupisce, perché di fronte alla massima apertura e responsabilità della minoranza, che in una settimana permette alla Giunta di portare in aula la legge e di approvarla, la maggioranza non dimostra nessuna chiarezza su un provvedimento i cui risultati non è dato conoscere. Senza contare che è stata anche negata la clausola valutativa che avrebbe determinato, per legge, che a marzo del 2024 avvenisse una valutazione dei risultati della legge negli enti autorizzati pubblici e privati. Continuiamo così a non sapere in quali condizioni opera la sanità ligure e approviamo norme la cui utilità è dubbia”, così i consiglieri del Gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Liguria.

L’assessore alla sanità Angelo Gratarola ha spiegato che la richiesta di proroga non intende agevolare le strutture private specificando che la maggior parte delle problematiche di adeguamento sono nel settore pubblico. L’assessore ha spiegato che, più in generale, la tecnologia evolve e questo richiede un adeguamento delle strutture sanitarie, sulla base di nuove norme, per migliorare la parte, sia strutturale che organizzativa, dell’assistenza.

“Una deroga di buon senso che va incontro a necessità di strutture sanitarie sia pubbliche sia private per essere più efficienti con gli utenti. Non entro nell’inutile e sterile schermaglia politica di oggi in Consiglio regionale, ma sulla necessità e sull’utilità del provvedimento approvato – aggiunge Gratarola – Da un giro di interlocuzioni telefoniche che ho avuto ancora ieri per un ulteriore aggiornamento della situazione, anche strutture pubbliche importanti come il Policlinico San Martino hanno una quota significativa di ambulatori che farebbe fatica ad adeguarsi se non avesse la proroga. È dunque una richiesta diffusa, che non va ad agevolare una tipologia sanitaria specifica sia essa pubblica o privata”.

“Il compito della politica è recepire le domande del territorio e questo provvedimento si muove in questo senso. Il Sistema della chirurgia ambulatoriale ligure oggi è già sicuro, la legge lo andrà a migliorare ulteriormente e questa richiesta di proroga consentirà la realizzazione di quanto previsto sia per la parte organizzativa sia per quella strutturale che tecnologica. Il provvedimento dunque si rende necessario proprio perché rappresentanti del settore hanno segnalato un considerevole allungamento dei tempi necessari all’adeguamento a causa per lo più di difficoltà nel reperimento dei materiali per l’installazione degli impianti, dei ritardi nell’acquisizione delle apparecchiature e in generale della tecnologia necessaria per la limitata capacità produttiva e distributiva attuale da parte di molti fornitori”.

La modifica della legge approvata oggi porta dunque all’unico termine del 31 dicembre 2023 la scadenza per la verifica di tutti i requisiti organizzativi, impiantistici, tecnologici, strutturali.

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