Brutto esempio

Festival di Sanremo, Toti bacchetta Blanco: “Dietro i fiori che hai distrutto c’è la storia di una città”

Il governatore: “Ti invito a visitare le nostre serre". Vicepresidente Piana: "Scatti umorali non possono ledere la dignità del lavoro"

Blanco Sanremo
Foto tratta dal pagina Fb di Giovanni Toti

Liguria. “Nessuno tocchi i fiori di Sanremo”. Inizia così il post pubblicato su Facebook dal presidente di Regione Liguria Giovanni Toti in relazione all’infuocato episodio avvenuto ieri sera sul palco dell’Ariston, che ha visto tristemente protagonista Blanco.

Il cantante, ospite della serata, quando è salito sul palco per presentare il suo nuovo singolo “L’isola delle rose“ ha iniziato a toccarsi l’auricolare e poi a dire “senza voce” durante la canzone. A causa di un problema tecnico, secondo quanto ha sostenuto Blanco a fine performance, non c’era il ritorno in cuffia rendendogli impossibile cantare.

Così i musicisti sono andati avanti mentre lui ha deciso di prendere a calci la scenografia fatta di rose rosse e sistemata sul palco apposta per lui.

“Caro Blanco, – ha scritto Toti, – dietro alla scenografia di fiori che ieri sera hai distrutto con leggerezza ci sono la storia di una città intera e l’intenso lavoro dei nostri floricoltori. Per questo ti voglio invitare personalmente a visitare le nostre serre per vedere con i tuoi occhi lo straordinario impegno e l’eccellenza dei professionisti che portano avanti una tradizione che è diventata patrimonio nazionale e fa parte del DNA della Liguria e di Sanremo, proprio come il Festival”.

“È il migliore esempio che puoi dare a tutti i ragazzi che ti seguono e amano la tua musica. Alla tua età a volte si fanno degli sbagli ma si può sempre recuperare e anche dagli errori… può nascere un fiore”, ha concluso il governatore ligure.

Sull’accaduto è intervenuto anche il vicepresidente della Regione Liguria e assessore con delega all’Agricoltura Alessandro Piana: “Fuoriprogramma, scatti umorali o show per catturare l’attenzione non possono ledere la dignità del lavoro dell’uomo e quella sacralità che connota da sempre i fiori di Sanremo: solo chi è coinvolto in agricoltura sa quanta manodopera e quanti sacrifici stanno dietro ad un palco immerso di fiori, in una città che del fiore ha fatto il suo emblema, la sua storia e la sua tradizione. Un gesto che arriva in un periodo in cui le speculazioni sui prezzi e le difficoltà congiunturali appesantiscono i floricoltori, con costi di produzione più che raddoppiati, ma in cui i nostri imprenditori hanno dimostrato tenacia e forza per portare avanti il made in Liguria, senza trascurare il lavoro di chi allestisce e prepara le scenografie”.

“Mi unisco quindi alla contestazione immediata sorta ieri sera da parte del pubblico del teatro: dato che sostengo i giovani e amo la musica, tanto più non posso che sottolineare come a prendere a calci i fiori sul palco di Sanremo sia un atto da condannare con forza. Si rifletta su questo affronto ad una delle più importanti eccellenze della Liguria: lo spettacolo sia pure ribelle, di protesta, ma costruttivo, mai esclusivamente negativo”.

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