Alassio. “Ho fatto il Triplete come l’Inter”, aveva dichiarato dopo l’ufficialità del terzo mandato da sindaco. Ma si sa, usando una metafora a metà tra il calcio e la politica, le vittorie passate restano nei musei, mentre il presente si gioca nuovamente nelle urne.
Si vota il 14-15 maggio e Marco Melgrati si ricandiderà, non è certo un mistero, questa volta inseguendo il poker: il quarto mandato. Tutta la curiosità ora gravita attorno ai possibili componenti della sua squadra e, soprattutto, ai rivali.
L’indiscrezione più clamorosa (alimentata da voci sempre più insistenti) parla di una possibile corsa a 2 tra lo stesso Melgrati e una maxi coalizione civica, sotto la regia di Jan Casella e Lucia Leone. E qualcuno avrà dovuto rileggere un paio di volte i nomi per accertarsi di non essersi sbagliato.
Due anime che potrebbero apparire molto distanti: Jan, da sempre accostato alla sinistra (pur senza aver mai avuto la tessera del Pd), e Leone di centrodestra, prima tesserata di Forza Italia, poi molto vicina a Toti e oggi fresca di tesseramento in Fratelli d’Italia. I ben informati parlano di incontri, pranzi e cene ad hoc per riuscire in un’impresa non certo semplice: mettere insieme una coalizione formata da anime di destra e di sinistra, convincendole a mettere da parte la tessera di partito e, soprattutto, a convergere su più punti.
Oltre a questo, inoltre, mancherebbe giusto un “piccolo” tassello, il principale: il nome di un candidato sindaco unitario. Non si conosce ancora, ma tra le ipotesi più forti pare circoli quello di una donna, appartenente ad una famiglia storica di Alassio, i cui membri hanno già rivestito importanti incarichi amministrativi.
Tutte ipotesi, va precisato, condite anche da tantissimi se. Basti pensare che alcuni addetti ai lavori l’hanno già etichettata come “mission impossible” e sono pronti a scommettere che il progetto deflagrerà prima ancora di nascere ufficialmente.
Di sicuro, come si evince anche dalle indiscrezioni, il cdx sarà nuovamente spaccato ad Alassio, non come 5 anni fa ma con risvolti differenti. Andando ad analizzare la situazioni, da una parte c’è Fratelli d’Italia con due soggetti forti in amministrazione (Franca Giannotta e Rocco Invernizzi, si ricandideranno con Melgrati) e Leone che, invece, coalizione o no, sarà avversaria (salvo clamorosi dietrofront).
La Lega si può dire che sia uscita “spelacchiata” invece da questi 5 anni perché dopo l’uscita del segretario Antonio Caviglia (non si candiderà) ha perso letteralmente i pezzi: da oltre 20 iscritti oggi si ritrova con Roberta Zucchinetti, attuale presidente del consiglio (probabile si ripresenti con Melgrati), Igor Colombi (presidente Gesco) e Matteo Aicardi (probabilmente non correrà).
Capitolo finale sui cosiddetti “totiani”: gli “arancioni”, insieme alla Lega, erano stati i principali rivali di Melgrati nel 2018, appoggiando Canepa e sancendo la spaccatura, mentre oggi, complice anche la scelta di Leone, si ritrovano numericamente in netta difficoltà.
Il csx, invece, tessere o no, ormai da anni ad Alassio viene identificato nella figura di Casella, tanto giovane quanto preparato (da mesi, tra le altre, porta avanti una vera e propria crociata in favore della sanità pubblica) e la sinistra non governa Alassio ormai da oltre 10 anni (con Roberto Avogadro).
In tanta divisione e incertezza, effettivamente la nascita di una maxi-coalizione “anti Melgrati” appare più che una possibile soluzione.
Ma anche se il progetto, alla fine, non dovesse andare in porto, appare probabile che questi 3 “attori” (Melgrati, Leone e Casella), in parte uniti o separati, ricopriranno un ruolo chiave nella delicata partita delle elezioni alassine.
Bocche cucite di rito, una prassi in questa fase in attesa delle ufficialità, ma quel che appare (quasi) certo è che nel parlamentino alassino si verificherà comunque una sorta di rivoluzione: basti pensare che dei candidati sindaco del 2018 (Enzo Canepa, Aldo Demichelis, Giovanni Parascosso e Loretta Zavaroni), esclusa la ricandidatura di Melgrati, probabilmente nessuno si ripresenterà, anche se non si esclude un possibile riavvicinamento tra Melgrati e il suo ex assessore Zavaroni.
Infine, capitolo a parte, merita la figura del vicesindaco Angelo Galtieri: complice lo stop imposto dalla Severino, ha già assaporato la poltrona di sindaco per oltre 1 anno, ma restando sempre fedele a Melgrati. Lui non conferma ancora, ma appare probabile una sua ricandidatura al fianco dell’attuale primo cittadino, salvo colpi di scena.