Ripercussioni

Effetto regionali in Liguria, Fdi celebra il trionfo e punge Toti: “Il nostro simbolo è determinante”

E dopo le provinciali a Savona nuovo dibattito sulla coalizione: "Il centrodestra è quello che governa a Roma"

balleari toti

Liguria. Il trionfo del centrodestra targato Fratelli d’Italia in Lombardia e Lazio non manca di scuotere anche la Liguria. Perché, se è vero che le regionali sono ancora lontane (2025) e le comunali genovesi e spezzine sono state ampiamente digerite l’anno scorso, l’appuntamento di Imperia in primavera rischia di mettere alla prova l’alleanza di governo con ripercussioni a cascata su piazza De Ferrari, dove la nomina dell’assessore alla Sanità Angelo Gratarola ha aperto un periodo di relativa tranquillità tra il presidente Giovanni Toti e i suoi alleati.

Ad aggiungere nuovo pepe al dibattito è Stefano Balleari, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, che in mattinata fa uscire una nota stampa: “Le vittorie nel Lazio e in Lombardia del centrodestra rispecchiano fedelmente il quadro politico nazionale: sinistra in crisi e centrodestra unito unica scelta credibile. Il voto ci fornisce un’indicazione precisa: il governo Meloni piace agli italiani. Non a caso, il simbolo di Fratelli d’Italia gode di ampio consenso. Sarebbe inopportuno non tenerne conto in vista dei prossimi appuntamenti elettorali“. Un ragionamento che vale per tutti: “Sebbene in questo momento il centrodestra sia trainato da Fratelli d’Italia, andrebbe rispettata anche la storia degli altri partiti di coalizione, concedendo loro la facoltà di presentarsi con il proprio simbolo laddove lo ritengano opportuno”.

Il riferimento implicito è appunto al caso di Imperia, dove il sindaco uscente Claudio Scajola ha annunciato la ricandidatura senza simboli di partito, incassando l’endorsement di Giovanni Toti. Una scelta, quella del governatore, che non è piaciuta a Fratelli d’Italia e Lega, pronti a convergere (con l’obiettivo di coinvolgere anche Forza Italia) sul colonnello dei carabinieri Luciano Zarbano. Dunque, allo stato attuale, nel capoluogo ponentino il centrodestra correrebbe spaccato.

Cavallo vincente non si cambia, abbiamo avuto la prova provata dopo le elezioni di settembre e i primi cento giorni di governo – aggiunge Balleari a margine del consiglio regionale -. In piccolissime realtà la lista civica può funzionare, il rapporto col sindaco è quasi personale. Ma in cittadine dai 20mila abitanti in su il simbolo di partito non è certamente da nascondere. I simboli dei vari partiti hanno una certa connotazione, perché poi si scopre che in certe liste civiche ci sono persone vicine anche se non tesserate: è come nascondere ai cittadini una realtà”.

Da parte di Fdi nessuna rivendicazione: “Le elezioni cristallizzano un determinato momento, non andremo a chiedere nulla”.

D’altra parte Toti rivendica il ruolo determinante delle liste civiche in alcune tornate elettorali. Una ricetta che fa storcere il naso ai fedelissimi di Giorgia Meloni: “Se facciamo alchimie rischiamo di snaturare la coalizione“, obietta Balleari.

Basta con le tentazioni centriste“, è il monito lanciato al governatore ligure dal leader regionale della Lega, Edoardo Rixi: “Non c’è altro centrodestra che quello che governa a Roma”. E aggiunge: “La gente ha bisogno di una guida sicura, solo il centrodestra oggi ha la stabilità e la credibilità per garantire una vittoria di squadra“. Dunque un’altra bocciatura al progetto “autonomo” di Scajola che piace al presidente Toti.

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