Liguria. Approvato all’unanimità in Consiglio regionale il Programma regionale della Pesca e dell’Acquacoltura per il triennio 2023-2025. Il provvedimento, tenuto conto anche del parere favorevole del Cal a inizio febbraio (Consiglio delle Autonomie locali), rappresenta lo strumento di pianificazione regionale di riferimento e fissa gli obiettivi strategici specifici del comparto.
Il nuovo documento fa seguito al continuo confronto con le associazioni, i portatori di interessi ai vari livelli e si ispira ai principi enunciati nei nuovi atti programmatori europei e nazionali, sulla base degli obiettivi della Politica Comune della Pesca e delle azioni previste nel nuovo fondo strutturale FEAMPA (Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura); tanto da ricevere anche il plauso del mondo associativo per la capacità di rispecchiare in pieno le conoscenze e le realtà dei comparti della pesca professionale ed acquacoltura della Liguria.
I tre macro obiettivi strategici sono: sviluppo sostenibile della pesca, sviluppo sostenibile dell’acquacoltura, competitività delle imprese. Gli strumenti per traguardare i tre macro obiettivi sono, per lo sviluppo sostenibile della pesca, i Piani di Gestione” specifici per sistemi di cattura; una governance regionale per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura, con l’istituzione di un gruppo di lavoro ad hoc per armonizzare e semplificare la normativa, per coordinare l’organizzazione a livello territoriale, per individuare le zone destinate all’acquacoltura anche nelle aree interne; l’ammodernamento, aiuti allo sviluppo della acquacoltura per favorire la competitività delle imprese di pesca e acquacoltura, il rafforzamento dell’assistenza tecnica e di servizi alle imprese, la formazione professionale e la valorizzazione del prodotto ittico attraverso, per esempio, l’adozione di etichettature e piena utilizzazione del marchio IGP “Acciuga sotto sale del Mar Ligure”, l’organizzazione di eventi di comunicazione e degustazione dei prodotti tipici liguri, e l’offerta di nuovi sbocchi di mercato.
Alessandro Piana, vicepresidente della giunta e assessore alla pesca, ha ringraziato l’Assemblea per il contributo dato nell’elaborazione del piano e ha illustrato il nuovo quadro normativo che ha permesso l’elaborazione del nuovo piano e le nuove, ulteriori risorse economiche ottenute. Piana ha sottolineato le difficoltà affrontate dal settore durante la pandemia e, infine, ha illustrato nel dettaglio gli obbiettivi definiti nel provvedimento e gli strumenti in programma. L’assessore ha assicurato che gli interventi previsti nel piano saranno attivati il prima possibile, viste le ulteriori risorse disponibili.
“I principali obiettivi del triennio – spiega Piana – mirano a dare nuovo impulso alle attività produttive legate a pesca e acquacoltura e a superare i limiti strutturali del settore. Il piano è il seguito operativo di una approfondita analisi del settore a livello regionale, per sostenere l’evoluzione strutturale e organizzativa delle imprese dedite alla pesca e all’acquacoltura sulla base di criteri come la sostenibilità ambientale, economica e sociale, l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, il mantenimento dell’alta qualità e della salubrità che caratterizza i prodotti liguri, l’innovazione e la sicurezza sul lavoro”.
“Tra gli altri basti pensare all’efficientamento energetico delle strutture e delle infrastrutture, ai progetti di integrazione di filiera col rafforzamento della vendita diretta, di pescaturismo e ittiturismo, alla formazione continua, all’offerta di nuovi sbocchi di mercato e al potenziamento della ricerca applicata con il coinvolgimento del mondo della pesca e dell’acquacoltura” conclude l’assessore regionale.
“Il Piano triennale regionale della pesca e dell’acquacoltura approvato oggi in consiglio regionale rappresenta un passo avanti nel segno della sempre maggiore sostenibilità ambientale, perché innova gli strumenti di raccoglimento e accoglie gran parte della discussione nazionale in materia di pesca, recependone al proprio interno alcune proposte che da tempo sono state oggetto di iniziative del Gruppo PD” afferma il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi dopo l’approvazione in aula del Piano triennale regionale 2023-2025 della pesca e dell’acquacoltura.
“L’innovazione più importante – prosegue Garibaldi – riguarda l’acquacoltura con la stesura di linee guida regionali e l’individuazione di aree potenzialmente dedicate, per autorizzazioni e programmazioni che devono avere un carattere regionale e non essere demandate solo ai singoli comuni. È positiva anche l’introduzione di zone sostenibili nel prelievo, con zone di respiro e riposo, definite nursery del mare, oggetto di una proposta di legge già nel 2016. Inoltre si comincia ad affrontare in maniera più strutturata il problema della plastica in mare, un’altra delle azioni necessarie per la sostenibilità, dando spazio anche a chi opera nel settore della pesca, e non essere penalizzato quando recupera plastiche in mare”.
“Ovviamente – conclude Garibaldi – resta ancora molto da fare, sia dal punto di vista del sostegno alla competitività del settore, sia alle possibili iniziative di promozione per il valore economico e sociale dell’acquacoltura. Il piano si inserisce, finalmente, in una discussione coerente con gli obiettivi di sostenibilità richiesti a ogni livello e ora va accompagnata da una serie di investimenti che ne consentano l’applicabilità”.
Claudio Muzio (FI) ha apprezzato l’impostazione del piano, che testimonia la volontà di mettere in campo azioni concrete, in particolare per l’acquacoltura, che viene organizzata secondo principi di sostenibilità ambientale che seguono una ricerca attenta e misure innovative sugli allevamenti. Il consigliere ha rilevato che il piano prevede anche una importante azione culturale di conoscenza dell’acquacoltura, per superare alcuni pregiudizi esistenti su questa attività.
Alessio Piana (Lega Liguria –Salvini) ha sottolineato che la nuova programmazione ha avuto il parere favorevole di tutti i soggetti coinvolti che sono stati puntualmente consultati. Il consigliere ha sottolineato che la direzione scelta dalla giunta valorizza le eccellenze del comparto della Liguria e ha citato, fra gli altri, la pesca del rossetto, la pesca sperimentale dei bianchetti e la pesca dei gamberi viola. Piana ha auspicato un confronto continuo con i Comuni per scongiurare eventuali conflittualità fra territori.
Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa Presidente) è intervenuto denunciando uno dei problemi che sta affliggendo il settore, in particolare gli allevamenti dei mitili nello spezzino: la presenza eccessiva di orate, che si nutrono di molluschi, sta pericolosamente danneggiando il settore e, solo fra aprile e giugno scorso, è stata rilevata una perdita di 10 mila quintali e ha chiesto, all’interno del piano, una particolare attenzione a questo fenomeno.
Lilli Lauro (Cambiamo con Toti presidente) ha ringraziato l’assessore e gli uffici per il lavoro svolto nell’elaborazione del documento in quanto il piano raggiunge – ha detto Lauro – importanti obbiettivi perché garantisce la sostenibilità ambientale, economica e sociale del settore. Il consigliere ha sottolineato, infine, l’importanza della pesca per tutta la Liguria e ha assicurato che la Regione non lascerà indietro nessuna delle categorie interessate del settore.