Conclusione

Cairo, nessun danno erariale per la concessione dei 171 buoni spesa Covid: la sentenza della Corte dei Conti

"Domande che profili di irregolarità formale non significa necessariamente che i relativi richiedenti non versassero in quelle precarie condizioni di bisogno"

palazzo pertini - vecchio comune cairo

Cairo Montenotte. E’ stato “assolto” il responsabile dell’ufficio servizi sociali del Comune di Cairo: nessun danno erariale per la concessione dei 171 buoni spesa Covid. Lo riporta Ansa.

I giudici della Corte dei Conti, come riportato da Ansa.it, hanno considerato le deroghe dell’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 658 del 29 marzo 2020, sottolineando come “il fatto che talune domande abbiano presentato profili di irregolarità formale non significa necessariamente che i relativi richiedenti non versassero in quelle precarie condizioni di bisogno per vedersi negato il beneficio. A ben guardare si tratta infatti di mere irregolarità nella compilazione delle domande che non postulano necessariamente quale corollario che esse abbiano i connotati di illiceità che le renderebbero foriere di danno erariale, posto che la Procura regionale non ha fornito alcuna dimostrazione che le intenzioni dei compilatori fossero nel senso di trasmettere dati non veritieri”.

La Guardia della Finanza di Cairo Montenotte aveva stimato un danno erariale complessivo di oltre 30mila euro. Secondo le fiamme gialle, il Comune aveva riconosciuto il contributo (da un minimo di 50 € ad un massimo di 350 €) anche a richiedenti che avevano compilato l’autocertificazione in modo incompleto o lasciandola quasi in bianco. Spesso non per frode (si tratta di persone in effettiva indigenza) quanto per semplice scarsa dimestichezza con la burocrazia. In alcuni casi erano riportati soltanto i dati anagrafici omettendo, ad esempio, di specificare il motivo della richiesta o scrivendo motivazioni non valide, requisiti che erano fondamentali per accedere al bonus.

I requisiti per l’accesso al contributo erano diversi da comune a comune: nel caso di Cairo Montenotte prevedevano che il bonus alimentare fosse riconosciuto a tutti coloro che avevano subito un danno economico causato dal Covid-19 (proprietari di esercizi commerciali chiusi durante il lockdown, dipendenti in cassa integrazione, persone risultate positive al coronavirus, eccetera) indipendentemente dal reddito. Danno che ovviamente doveva essere dimostrabile.

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