Ariston

Blanco chiede scusa “alla città dei fiori”, dopo il raptus sul palco di Sanremo il testo su Instagram

Lo scatto di rabbia più discusso del momento diventa una canzone scritta di getto (forse) nella camera d'hotel

Generico febbraio 2023

Sanremo. Che fosse tutto preparato, che fosse un sincero scatto di rabbia, che fosse la punta dell’iceberg di un malessere più ampio o semplicemente puro teatro, alla fine il protagonista dei 30 secondi più discussi della prima serata del festival di Sanremo ha deciso di chiudere il cerchio.

Blanco, che ieri sera sul palco dell’Ariston, ha distrutto l’allestimento floreale perché – a quanto spiegato – non riusciva ad avere un adeguato ritorno audio in cuffia, ha deciso di chiedere scusa con un post su Instagram.

E così, mentre il Paese si divide tra indignati e giustificatori, mentre le associazioni di categoria e la politica dicono la loro, il giovane cantante ha pensato di dedicare qualche “barra” rap al festival e a chi ci lavora, un modo come un altro – quello che gli viene meglio – per rammaricarsi del suo gesto, da molti giudicato troppo violento e poco rispettoso.

“Ariston” scritto alle 4.30 del mattino dell’8 febbraio
Cadono fiori Ariston
Si spezzano fiori, Ariston
Cala il sipario, Ariston
ti ho messo in lacrime
come la mia mamma, Ariston
Mi hai visto fragile
Come un bimbo…
E qui proprio qui dove
mi hai insegnato a correre
sono caduto…
Mi sono rotto la faccia e piango,
Ariston
Ma poi,…
Rido, rido, rido, rido, rido e grido
perché non sono perfetto come mi volevi
ma finalmente sono me stesso
ti voglio bene Ariston
con tutta la mia follia

Che sia il testo di una nuova canzone? Che sia un messaggio destinato al dimenticatoio? Che sia parte di una sceneggiatura studiata come nuova narrazione di un giovanissimo cantante di successo forse travolto dai riflettori troppo accesi? Ognuno può scegliere la risposta che preferisce. D’altronde questo è lo showbiz. E Sanremo è Sanremo.

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