Albisola Superiore. Cresce la preoccupazione in città dopo i numerosi avvistamenti di cinghiali in centro, l’ultimo qualche giorno fa, quando degli automobilisti della vicina Albissola Marina si sono trovati davanti un branco di circa venti ungulati. Un fenomeno che allarma anche il sindaco Maurizio Garbarini che chiede ai cittadini di non dargli da mangiare e agli enti preposti di fornire al Comune gli strumenti per risolvere il problema.
“A causa dell’emergenza della Peste Suina Africana nei suini di allevamento e nella specie cinghiale (Sus scrofa), tra le misure di interdizione assunte dall’autorità competente, è stato impedito lo svolgimento dell’attività venatoria in tutto il comprensorio che comprende anche le aree interne, le alture del Comune di Albisola durante la stagione autunnale trascorsa e quella invernale in corso – spiega il sindaco -. Questo scenario ci pone di fronte ad una situazione contingente urgente e ad un problema generale e quotidiano ossia la presenza di cinghiali nel tessuto urbano. Come provato da testimonianze dirette, ma soprattutto dai molteplici contenuti foto e video che circolano sul web e sui social networks, la facilità di incontro con gli ungulati è molto alta e al di là delle ironie e della simpatia che possono trasmettere in prima battuta, destano comprensibilmente numerose preoccupazioni fra la cittadinanza”.
“Come ad Albisola – sottolinea Garbarini -, decine e decine di altri comuni liguri, sia interni, sia pedemontani come il nostro, si trovano però dinanzi alla mancanza di strumenti giuridici e operativi quali soluzioni pratiche risolutive per l’eradicazione del fenomeno cinghiali all’interno del tessuto urbano. L’amministrazione comunale si trova sprovvista di altri strumenti efficaci alla risoluzione della problematica in atto considerato il fatto che l’unica modalità prevista e autorizzata da Regione Liguria e ASL è la cattura in gabbia e la conseguente soppressione in loco dell’animale, azione che va a limitare in minima parte il fenomeno”.
“Personalmente sono stato da subito in prima linea fra gli amministratori interessati ad approfondire il tema ed a capire le modalità di limitazione e contenimento, con scarsi risultati perchè, nostro malgrado, chi di competenza non ha messo a disposizione degli enti locali misure efficaci e definitive. Continua, mediante un coordinamento con i sindaci del territorio del comprensorio, un’azione persuasiva e insistente nei confronti del Commissario incaricato alla gestione dell’emergenza della PSA e agli enti sovraordinati al fine di un rimedio risolutivo efficace”.
“In attesa di ricevere riscontri più soddisfacenti e alcune soluzioni operative più idonee alla gestione del fenomeno, di cui sarà mia premura informare la popolazione, si raccomanda la cittadinanza di non contribuire ad alimentare la presenza dei cinghiali mediante la somministrazione di cibo al fine di dissuadere il ritorno degli stessi nelle zone abituali”, conclude il primo cittadino.