Nessun cambio di passo

Addizionale Irpef Savona, confermata l’aliquota massima per tutti: no a esenzioni o riduzioni

Orsi: "Decisione grave, da una maggioranza di sinistra mi aspetto che le fasce deboli siano tutelate sempre e comunque"

Piazza Sisto Savona Comune savona Palazzo Sisto Savona

Savona. Il Comune di Savona nel bilancio 2023-2025 conferma l’aliquota massimo (0,8%) per l’addizionale Irpef. No a esenzioni o riduzioni. L’assessore Silvio Auxilia spiega: “Ci siamo posti il problema di cambiarla, ma non abbiamo potuto per mantenere l’equilibrio finanziario dell’ente anche a causa del costo dell’energia”. Il gettito totale è 7 milioni e 600 mila euro, con l’esenzione ai redditi inferiori a 10mila euro si perderebbero solo alcune centinaia di migliaia di euro. Questo è il primo anno in cui sarebbe possibile variare le aliquote: fino all’anno scorso era vietato a causa dei vincoli imposti dal piano di riequilibrio.

Il dibattito è stato interrotto a causa della mancanza temporanea del numero legale e la presenza di soli 3 consiglieri di maggioranza: “Stiamo parlando di una prima importante decisione in materia di bilancio – sottolinea Fabio Orsi -, la prima commissione non si riunisce da oltre un mese e in questo momento vedo 3 consiglieri di maggioranza”. Poi il riconteggio, la sospensione di 10 minuti e il nuovo appello.

Nel merito della delibera Orsi aggiunge che i problemi esposti riguarano tutti gli enti locali: “Tutte le amministrazioni locali sono colpite dal caro energia, bisognerebbe trovare un’altra giustificazione. Uno dei pochi Comuni in provincia che non è riuscito ad adottare. Oggi il cittadino savonese è gravato da un’aliquota di imposta maggiore dei residenti negli altri comuni. Con l’esenzione si garantirebbero 2/300 euro in mano alle
fasce fragili“.

E Auxilia replica evidenziando le diversità tra le entrate di diversi enti: “Le amministrazioni locali sono diversamente in grado di far fronte alla spesa corrente. Ad Albissola Marina c’è esenzione fino a 10mila euro di reddito, ma in quel Comune ha un gettito Imu molto più elevato grazie alle seconde case. Abbiamo cercato di ampliare i servizi alla persona rispetto agli scorsi e di aumentare le manutenzioni. Capisco che non sia un segnale bello, ma le difficoltà di bilancio ci sono”, ha concluso Auxilia.

Orsi punge ancora: “Mi aspetto che chi per storia ritiene di tutelare meglio le fasce deboli, dia un segnale sempre e comunque. E’ una scelta politica forte e negativa. Decisione grave“. E conclude con l’esempio di Cairo Montenotte: “Si è passati dall’esenzione da 7800 a 10mila euro”. Dello stesso avviso anche il collega Manuel Meles: “Se questa maggioranza non sta vicino alle fasce deboli, rispetto a quando c’era il piano di riequilibrio cambierebbe poco o nulla”.

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