Ventimiglia. Gli hanno urlato “Sei un mostro” e l’hanno aggredito, verbalmente e fisicamente, per strada, davanti a un ufficio delle poste di Ventimiglia. Questo l’episodio capitato al 75enne accusato di avere picchiato il nipotino di 6 anni, in ospedale al Gaslini dal 19 dicembre scorso. Dell’aggressione ha parlato l’avvocato dell’anziano, Maria Spinosi, che ieri insieme a lui si è recata in commissariato per sporgere denuncia contro ignoti. La notizia è stata riportata anche da Riviera24.
Il clima a Ventimiglia, ormai da settimane, è da far west attorno alla vicenda ma le indagini sono ancora alle fasi preliminari. Il nonno “acquisito”, l’uomo aggredito ieri, è indagato per lesioni gravissime ma con lui anche la nonna del piccolo R., per lesioni gravissime in concorso. I due per giorni avevano raccontato che il nipotino era stato investito da un’auto. Una versione smontata in pieno dalle riprese delle telecamere di videosorveglianza della zona.
Il 27 dicembre la svolta: il nonno aveva ammesso di essere il colpevole, posizione poi ritrattata durante un’intervista e in ogni caso sempre portata avanti con svariate contraddizione, non è chiaro se per coprire la compagna o situazioni ancora più pesanti. La procura di Imperia, comunque, ha deciso di non sottoporre la coppia agli arresti domiciliari e questo ha scatenato reazioni forti in diversi ventimigliesi. Già nei giorni scorsi erano comparsi striscioni contro la coppia. Ieri l’aggressione vera e propria al grido di “Sei un mostro”.
“Cerchiamo di placare gli animi, il cerchio si sta stringendo, non roviniamo il lavoro della magistratura, ci ha già pensato mio figlio a dare a quell’uomo uno schiaffo morale, tornando a sorridere”, scrive oggi sui social Simone Costanza, il papà del bambino di 6 anni che, intanto, resta ricoverato in prognosi riservata all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova.
Arrivato al Gaslini con un braccio rotto, otto vertebre danneggiate e la milza e un polmone perforato è stato in rianimazione a lungo. Fortunatamente ora le sue condizioni sono in lento ma costante miglioramento. I medici stanno riducendo la sedazione di giorno in giorno e in più occasioni il piccolo ha potuto abbracciare i familiari.