Innovazione

Università di Genova, arriva l’aula dove “insegnare a insegnare”

L'attività di formazione rivolta ai docenti ha trovato sede nel dipartimento di Economia, in Darsena

Liguria. “Nel nostro mondo si dice che l’insegnamento senza apprendimento è solo una chiacchiera, perché un docente deve insegnare in modo consapevole concentrandosi sull’apprendimento degli studenti. Dal 2015 in ateneo la sensibilità è cresciuta moltissimo e ora, finalmente, abbiamo una sede è un’organizzazione”.

Fabrizio Bracco, Delegato del Rettore all’innovazione didattica, riassume così l’attività di formazione rivolta ai docenti, che ha trovato sede nel dipartimento di Economia, in Darsena. “Questa della formazione ai formatori – sottolinea il Rettore, Federico Delfino – è una tradizione che caratterizza il nostro ateneo. Abbiamo competenze trasversali in molti dipartimenti su questo tema che stiamo valorizzando con convegni e interagendo con altri atenei, e avere a disposizione infrastrutture per svolgere questa attività penso sia un valore aggiunto”.

L’Utlc, Unige Teaching and Learning Centre, inaugurato questa mattina, infatti, è uno spazio di circa 200 mq, dotato di supporti interattivi, lavagna digitale e tavoli mobili per consentire agli utenti di lavorare in sessioni parallele.

“Abbiamo inaugurato una struttura che si occupa di organizzare tutte le iniziative di formazione dei docenti universitari – spiega Bracco – per una didattica di qualità: siamo tra i primi in Italia e stiamo definendo pratiche che saranno seguite anche dagli altri atenei. Insegneremo a come progettare un corso, a come gestire aule le aule numerose o quelle con piccoli numeri anche declinando la didattica in base al tipo di disciplina perché insegnare medicina è diverso dall’insegnare filosofia, faremo lezioni di public speaking, e aiuteremo a capire come valutare l’apprendimento degli studenti”.

A dare un supporto concreto la Fondazione Compagnia di San Paolo.

“Credo sia un’eccezione nel nostro paese. – ha sottolineato il presidente, Francesco Profumo – dove si pensa che si possa insegnare solo per il sapere che si ha e non per la modalità con la quale questo sapere si trasferisce. Questo è un deficit pesante del nostro paese, soprattutto a livello universitario dove un buon laureato può diventare un ricercatore eccellente ma non ci si è mai preoccupati che possa essere un bravo docente. In questi anni si è creata una consapevolezza che l’insegnante e un’arte che deve essere coltivata e questa iniziativa, che è stata anche spinta dalla Compagnia è molto meritoria”.

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