Altare. Sono trascorsi più di tre mesi dalla chiusura di via XXV Aprile e parte di via Cesio, in seguito al verbale dei vigili del fuoco, e alla conseguente ordinanza del sindaco, che attestava la pericolosità degli edifici dell’ex Savam e quindi l’esigenza di interdire la viabilità, sia pedonale che veicolare. Da quel giorno, tra proteste, preoccupazioni, incontri e sopralluoghi, le situazione non è ancora cambiata. Ma pare che dalla prossima settimana qualcosa possa muoversi. Intanto il Comune ha affidato all’Università di Genova il compito di elaborare un progetto che possa permettere la riapertura della strada principale del paese, ancora diviso in due.
L’incarico, come si legge nelle determina pubblicata sull’albo pretorio, è stato conferito al Dicca (Dipartimento di ingegneria civile, chimica e ambientale dell’ateneo ligure), così come previsto dal contratto di ricerca sottoscritto dal Comune con la Soprintendenza e la Provincia di Savona.
Nello specifico, il Dicca dovrà occuparsi di redigere un’analisi sulle possibili soluzioni per la riapertura della strada. Questo è quanto comprende la “fase 1”, successivamente partirà il secondo step volto ad approfondire i problemi complessivi dell’ex Savam.
Al fine di avviare l’iter con l’Università, il Comune ha stanziato poco più di 6mila euro, una somma – si legge nel documento – che “l’amministrazione provvederà ad anticipare, con successiva rivalsa sugli enti competenti”.