Consiglio comunale

Seconda automedica a Cairo, la minoranza: “Sindaco votato contro, brutto segnale politico”

Lambertini: "L'ho fatto perchè ci sono già stati spiegati i motivi per cui non è possibile al momento averla, ma concordo che il servizio sulle emergenze debba essere ampliato"

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Cairo Montenotte. “Votare contro le mozioni relative alla richiesta di una seconda automedica per il territorio è un segnale politico davvero brutto, bisogna lottare non dire che è inutile chiedere servizi per il nostro ospedale”. A dirlo sono i capigruppo di minoranza Fulvio Briano e Giorgia Ferrari che attaccano il sindaco: “Su questi temi serve l’unità del consiglio comunale, non capiamo come Lambertini che vive a Cairo e conosce bene la situazione non abbia votato a favore”.

Due le mozioni che sono state presentate e discusse ieri sera (30 gennaio) durante la seduta del consiglio comunale. Una era firmata da Cairo in Comune, l’altra da Più Cairo. Simili le richieste, già più volte avanzate dai due gruppi, e riproposte nuovamente dopo i tragici eventi del 5 gennaio scorso, quando con l’automedica valbormidese occupata in un altro intervento per codice rosso, così come l’elisoccorso, si è dovuto attendere l’arrivo a Savona della Sierra 4 di Pietra Ligure. L’uomo, colto improvvisamente da un infarto, non ce l’ha fatta. In tanti hanno dato la colpa all’attesa di 40 minuti, ma l’Asl aveva rimarcato come i soccorsi fossero stati “tempestivi e la situazione molto grave e compromessa fin dal suo esordio”

Quei tragici eventi hanno dimostrato purtroppo, ancora una volta, che una sola automedica in Valbormida non sia sufficiente. Siamo scoperti sull’emergenza, in quel caso si erano verificati diversi fattori concomitanti, non c’era disponibile nemmeno l’elicottero, ma non è detto che fatti del genere non possano verificarsi di nuovo – afferma Giorgia Ferrari -.  Nella nostra mozione abbiamo chiesto anche l’apertura h24 del Punto di primo Intervento di Cairo, il ppi ha già dimostrato di saper agire anche in casi più gravi perché ci sono i medici dell’emergenza, per questo chiediamo rimangano a gestire il servizio che è importante sia disponibile anche di notte”.

Siamo davvero amareggiati – aggiunge Ferrari – che la maggioranza abbia votato contro, sarebbe stato importante avere un atto politico di un consiglio comunale tutto unito. Non mi spiego davvero questo atteggiamento remissivo del sindaco che risponde sempre: ‘non lo chiediamo tanto non ce lo concedono’. Così sembra fare il gioco della Regione”.

D’accordo Fulvio Briano, capogruppo di Più Cairo: “Sono uscito dal consiglio comunale ancora una volta di più stranito ed incredulo. Un atto che impegna sindaco e giunta a chiedere con forza la seconda automedica per la Valbormida (almeno nei mesi invernali), la possibilità alle ambulanze con codici a bassa complessità di poter accedere al PPI di Cairo e la possibilità agli specialisti presenti nell’ospedale di Cairo di essere consultati in merito ai pazienti trattati al PPI è stato respinto dalla maggioranza. Ho anche provato a spiegare che votare contro ad una tale richiesta è un bruttissimo segnale verso l’esterno tanto più verso una Regione che non vede l’ora di smantellare i servizi sanitari di questa valle, ma nulla, il nulla…Ho provato poi a spiegare che chi siede in consiglio comunale rappresenta i cittadini cairesi e che nessuno di questi si opporrebbe a tali richieste ma anche in questo caso non sono stato ascoltato. Questo atteggiamento è disarmante e politicamente sbagliato”.

Alle accuse il sindaco Paolo Lambertini risponde: “Ho votato contro perché ci sono già stati spiegati i motivi per cui non è possibile al momento avere una seconda automedica, ovvero problemi di spazio e di personale. Detto questo sono d’accordo che il servizio sulle emergenze debba essere ampliato. E se non è possibile avere una seconda automedica si devono trovare delle alternative. Tra queste ad esempio il progetto India che ci è stato detto essere stato presentato in Regione per l’approvazione: bisogna accelerare i tempi. Sul nostro territorio, che è vasto, ci sono diverse attività produttive e bisogna tenere conto anche della sua conformazione, non solo del numero degli abitanti, ci servono quindi altre risposte sul sistema delle emergenze. Un laboratorio per bassa intensità non basta”.

“Inoltre – prosegue il primo cittadino – bisogna velocizzare la riapertura delle sale operatorie, l’ampliamento della riabilitazione per cui ci sono delle lunghe liste d’attesa, il ppi deve essere rivalutato. Per questo già oggi mi rimetterò in contatto con Asl. Certe richieste devono essere rivolte direttamente al mondo tecnico, a febbraio infatti ci sarà un incontro con l’Asl, che ha già dato la sua disponibilità, al quale parteciperanno anche i consiglieri comunali e il comitato sanitario locale. L’azienda così fornirà informazioni e delucidazioni sulla situazione sanitaria del nostro territorio”.

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