Savona. Quella che sta per concludersi è stata l’ennesima settimana turbolenta per il Savona Calcio, società sempre più protagonista principalmente per le ormai note peripezie extra-campo finita sotto i riflettori per le conferenze stampa rilasciate prima da Umberto Maddalena e poi da Simone Marinelli.
L’attuale dirigente biancoblù e l’ex presidente del sodalizio hanno tentato di fare chiarezza sugli eventi che hanno portato all’arrivo della cordata romana. Il betting alla base della rinascita sportiva degli Stricioni e l’estrema solitudine provata da Maddalena in estate successivamente all’addio di Mordeglia, questi i principali temi emersi a cui, tuttavia, si è aggiunta un’ulteriore voce di spessore.
Il riferimento è a Pietro Arcuri, ex direttore sportivo e socio fondatore della Pro Savona il quale è intervenuto dichiarando: “Penso si stiano arrivando a sfiorare dei discorsi che francamente sarebbe meglio lasciar perdere. Dopo il fallimento del Savona FBC Grenno mi chieste di aiutarlo per far rinascere il Vecchio Delfino. Lui si sarebbe dovuto occupare della parte societaria, io di quella sportiva. Eravamo partiti con entusiasmo, poi il Covid bloccò tutto facendoci perdere un po’ di tempo. Dopodichè non so cosa sia successo, tuttavia il ruolo da direttore sportivo è stato assegnato a Marino Calistri (presentato da Marinelli). Di conseguenza i miei compiti sono passati a quest’ultimo. Da quel momento mi sono fatto da parte rimanendo comunque socio della Pro Savona, ma senza più partecipare alle riunioni.”
In seguito l’intervistato ha proseguito il proprio intervento svelando di aver chiarito quanto accaduto con l’ex numero uno del sodalizio biancoblù, quest’ultimo oltretutto rimasto dispiaciuto per la scelta di Arcuri di allontanarsi dall’organigramma societario.
Ecco poi alcuni retroscena clamorosi: “La cordata romana tempo fa ha provato a contattarmi chiedendomi di rientrare nel Savona, alla fine per ovvi motivi non se n’è fatto niente. Personalmente credo che per il club non ci possa essere altra strada rispetto al creare una nuova società in modo tale da non avere debiti, ci sono delle ex figure vicine al Vecchio Delfino pronte ad impegnarsi in un progetto di questo tipo. Se potessi dare una mano la darei. Non nascondo che qualcuno mi ha già contattato presentandomi un progetto di questo tipo.”
Come farlo? Anche in questo caso Arcuri ha le idee chiare: “Innanzitutto bisognerebbe riallacciare i rapporti con le società già presenti e radicate sul territorio. Trovare un campo da gioco e da allenamento, come successo all’inizio dell’avventura della Pro Savona (la squadra si allenava e disputava i match casalinghi al “Ferruccio Chittolina”, ndr), sarebbe il primo passo. In seguito dovremmo provare a ripartire con una scuola calcio, sarebbe un bel segnale.”
In merito all’identikit del possibile investitore e ad ulteriori dettagli l’intervistato ha preferito mantenere un certo riserbo, questo con la promessa di ulteriori novità entro la prossima primavera. Infine Arcuri ha concluso il proprio intervento dichiarando: “All’inizio non veniva redatto alcun verbale delle assemblee della Pro Savona. È un peccato, così facendo non si potrà mai capire quali sono stati i fattori che hanno portato alle dimissioni di Marenco e Antibo. In ultima istanza vorrei vorrei fare un apprezzamento ai tifosi così come ai giocatori e al mister per l’impegno che stanno mettendo. Sono incredibili, complimenti a loro.”
