Provincia. Cairo Montenotte e Loano con gli iter amministrativi già avviati, Pietra Ligure ha già presentato la domanda formale di ingresso societario: questa la situazione sull’acquisizione delle quote SAT da parte dei principali Comuni ancora mancanti nel savonese in vista dell’affidamento in house all’azienda pubblica come gestore unico del servizio di raccolta rifiuti e igiene urbana.
Dopo il parere favorevole ottenuto durante l’assemblea dei sindaci savonesi riunita a Palazzo Nervi e il via libera da parte del Consiglio provinciale, prosegue il percorso sul nuovo piano provinciale dei rifiuti: a supportare le tempistiche la proroga di sei mesi concessa dalla Regione che sposta al 30 giugno 2023 la scadenza finale per la nuova governance in provincia di Savona.
Altri Comuni stanno completando gli adempimenti richiesti per definire prima possibile la gestione del settore: “Gli atti necessari sono in via di ultimazione e si sta lavorando anche a livello tecnico-progettuale per traguardare l’obiettivo prima della nuova scadenza indicata a livello regionale” afferma il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri.
“Ormai il nuovo piano rifiuti è realtà: proseguiremo con massimo dialogo e concretezza nel nostro ruolo di ente coordinatore” conclude Olivieri, pronto al giuramento da presidente-bis per il primo Consiglio provinciale post elezioni, in programma martedì 31 gennaio alle ore 12 e 30.
Con il via al secondo mandato alla presidenza, proprio in tema rifiuti, il presidente Olivieri vuole tirare le fila sulla pratica ed è prevista a breve la convocazione del gruppo di lavoro tematico istituito a Palazzo Nervi. Naturalmente, prima si dovrà attendere la composizione delle deleghe affidate ai consiglieri provinciali, anche se pare ormai sicura la delega di settore affidata al vice presidente della Provincia Massimo Niero.

Il periodo di affidamento transitorio rappresenta una fase importante in merito all’organizzazione e differenziazione del servizio richiesto dai vari sindaci sulle rispettive realtà territoriali, oltre all’azione della stessa SAT condotta in questi mesi per rinnovare, ampliare e modernizzare la sua struttura aziendale per la gestione unitaria. Non solo, l’azienda pubblica è impegnata anche sul fronte dell’osservanza delle nuove norme stabilite da Arera – Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente -, che si aggiunge al complessivo riordino dei servizi pubblici a rilevanza economica stabilito a livello legislativo e che vede un capitolo ad hoc sulla stessa procedura di affidamento in house.
Inoltre, il via ufficiale prevede anche l’attuazione del piano industriale condiviso nel corso dell’iter amministrativo, un piano necessariamente flessibile e adattabile alle singole realtà comunali: un porta a porta spinto nei piccoli comuni, affiancato da un porta a porta classico, mentre per altre realtà territoriali ci sarà un sistema integrato e modulato con aggregazioni ad accesso controllato, isole ecologiche o ancora campane interrate o semi-interrate ad accesso elettronico, come per Albenga e Alassio.
Tra i punti chiave la redazione del nuovo Statuto, la definizione dei Patti parasociali e la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione dell’azienda a partecipazione pubblica.
In ultimo, ma non meno importante e funzionale al periodo transitorio che era stato stabilito, la definizione del futuro delle due municipalizzate che perderanno il servizio rifiuti nei rispettivi comuni, la Finale Ambiente e la Albisola Servizi, per le quali potrebbe attivarsi una procedura ad hoc per una nuova società multiservizi a livello provinciale o quanto meno comprensoriale.