Carcare. Fumata grigia, oggi, dopo la riunione tra i sindacati, il ministero del Lavoro e Noberasco. Le parti si incontreranno nuovamente lunedì prossimo per definire gli ultimi dettagli riguardo alla cassa integrazione straordinaria, richiesta dall’azienda leader nel settore della frutta secca.
La scorsa settimana, la riunione preliminare con i sindacati, che venerdì hanno incontrato i lavoratori in assemblea per spiegare la situazione. In quell’occasione i dipendenti hanno approvato la cassa integrazione e dato mandato a Cgil e Cisl per proseguire in questo percorso. Una misura resa necessaria per una serie di fattori negativi (covid, caro energia, calo dei consumi, crescita del valore del dollaro) che hanno provocato diverse perdite e portato l’azienda ad uno squilibrio finanziario. Al momento, infatti, è sottoposta ad una composizione negoziata della crisi ed è stato nominato dalla Camera di Commercio un esperto che si occupi della situazione.
Al termine del tavolo con il ministero del Lavoro di questa mattina, le parti hanno deciso di aggiornarsi a lunedì 23 gennaio. “La prossima settimana verrà definito il tutto – spiega Giovanni Tiglio, segretario provinciale della Filcalms Cgil – oggi non è stato possibile, in quanto il ministero dovrà fornire maggiori informazioni legate all’assegno di ricollocazione, una forma di tutela per i lavoratori che viene inserita in questi casi, e capire se ci sono o meno i fondi a disposizione”.
Ancora nessuna informazione riguardo al numero di dipendenti (in totale sono 151) che saranno coinvolti dalla cassa integrazione: “Come già anticipato, sarà un numero esiguo – rimarca l’amministratore delegato Mattia Noberasco – in questa settimana faremo i conti, ci stiamo lavorando”.
La misura non dovrebbe coinvolgere le aree produttive, ma gli altri reparti. Riguardo alla produzione, dove sono presenti diversi interinali, Tiglio spiega: “I contratti in scadenza non verranno rinnovati, in quanto con l’attuazione della cassa integrazione non è possibile fare nuove assunzioni. Abbiamo sempre combattuto con la precarietà, perché questi lavoratori sono meno tutelati rispetto ai dipendenti diretti. A tal proposito, nel 2022, abbiamo accordato con l’azienda per la stabilizzazione di 5 dipendenti che, come previsto, è stata fatta in questi giorni”.
Su questo aspetto, interviene anche l’ad Noberasco: “Si tratta di lavoratori stagionali che, anche al di fuori della situazione contingente, non sarebbero stati rinnovati. Avviene, infatti, solo in alcuni casi quando lo richiedono le dinamiche produttive. – spiega – Quest’anno ne abbiamo utilizzato un numero molto più basso rispetto al passato, in quanto la produzione è stata ridotta, quindi si parla di un poche unità”.