Dal 1903

La fabbrica Ceramiche Mazzotti di Albissola compie 120 anni, una passione nata tra tradizione e futurismo

Il fondatore fu Giuseppe, con la morte del figlio Tullio passa alla nipote Esa e al figlio Giovanni Rossello

Albissola Marina. Un compleanno importante quello della fabbrica Ceramiche Giuseppe Mazzotti, che dal 1903 ha portato l’arte della ceramica ad Albissola Marina e non solo: sono infatti tanti gli artisti di fama internazionale con cui ha collaborato. Quest’anno sono ben 120 le candeline sulla torta.

La ditta, nata nei primi del Novecento, opera nel settore della ceramica artigianale con la manifattura di famiglia. Nasce nel 1903 grazie al torniante Giuseppe Mazzotti, detto Bausin, in quanto da ragazzo aveva abitato a Bolzino, frazione di Varazze. In quell’anno aprì, all’età di 38 anni, una propria fabbrica nell’antico quartiere ceramico di Pozzo Garitta, nel cuore di Albissola Marina. Sarà poi negli anni ’30 che verrà avviata la costruzione della casa-laboratorio-negozio alle foci del Torrente Sansobbia, dove si trova attualmente.

Dopo la morte del fondatore la fabbrica cresce ancora grazie a Vittoria e Tullio Mazzotti, quest’ultimo mancato nel ’71, fu ceramista e poeta ma soprattutto famoso esponente del Movimento Futurista. In seguito passò alla nipote di Tullio, nonchè celebre ceramista, Esa Mazzotti e infine al figlio Giovanni Rossello. “Oggi la nostra ditta produce ceramica artistica di pregio con la stessa passione di sempre, nella rigorosa tradizione di foggiatura e decorazione che caratterizza la ceramica di Albisola fin dal 1400” afferma Giovanni Rossello.

Nella sua storia Mazzotti Ceramiche ha lavorato con artisti e decoratori che hanno reso Albisola famosa in tutto il mondo, le cui opere sono esposte nei musei e collezioni più importanti a livello nazionale e internazionale. La manifattura artigiana e lo showroom svolgono ancora oggi la loro attività nella “Casa Mazzotti”, struttura futurista voluta da Tullio d’ Albisola e progettata dall’architetto Nicolaj Diulgheroff nel 1932, perfettamente ristrutturata e conservata nel rispetto del progetto originale.

COSA SI REALIZZA QUI?

“La ditta propone oggetti in ceramica interamente foggiati a mano in argilla di pasta grigia, come da tradizione, dipinti con pennello a mano libera raffiguranti i soggetti tradizionali bianco-blu e colorato – afferma Rossello -. Noi di Mazzotti Ceramiche proponiamo inoltre una qualificata selezione di motivi Art Decò che hanno caratterizzato ampia parte della produzione di famiglia negli anni ’20, ’30 e ’40. La produzione si articola fra oggetti d’arredamento, servizi da tavola, pannelli decorativi, bomboniere e lampade tutto in varie forme e dimensioni. Producendo a mano pezzo per pezzo, la manifattura è inoltre in grado di realizzare articoli personalizzati su indicazione del cliente”.

DOVE E’ NATO TUTTO?

Chi era Tullio Mazzotti, da cui tutto ebbe inizio? Chiamato anche Tullio d’Albisola, fu un personaggio eclettico e un brillante esponente del Movimento Futurista Italiano, che lo vide protagonista come ceramista, scultore e poeta assieme a numerosi artisti e personaggi di fama internazionale che frequentarono Albissola in quel periodo. Tullio espose le sue realizzazioni in varie mostre in Italia e all’estero, ottenendo un notevole successo di pubblico e di critica.

“Nato da una famiglia di ceramisti proseguo nella mia arte con grande fervore ed immensa passione, sicuro di marcare un indirizzo assolutamente nuovo nell’arte ceramica italiana – scrisse Tullio in una lettera il 5 febbraio 1930 all’Albo degli Artisti Italiani di Milano -. Niente che possa, anche lontanamente, ricordare le ceramiche vecchie, antiche o preistoriche. Voglio fare delle ceramiche che rovescino la tradizione. Forme policentriche, antimitative, meccaniche. Strati colorati, futuristi, violenti, abbaglianti, luminosi. Tecnica perfetta, ottenuta con materie locali, italiane, anche se povere, curandone accuratamente l’esecuzione”, un vero ‘Manifesto’ sulla sua idea di fare ceramica.

Vicina a lui la nipote Esa Mazzotti, una dei protagonisti della cultura e della storia artistica di Albissola. Ha frequentato fin da bambina la fabbrica di ceramiche di famiglia, avendo modo di vivere a contatto con i numerosi artisti che vi hanno lavorato e realizzato opere in ceramica, tra cui: Fontana, Sassu, Fabbri, Jorn, Manzoni e altri. Lei stessa si dedica alla lavorazione della ceramica realizzando, tra le altre cose, gioielli in ceramica firmati col nome di “Esa d’Albisola”.

Segue lo zio Tullio d’Albisola nei suoi viaggi tra cui il viaggio a Vallauris durante il quale incontra Pablo Picasso che, scherzando, indossa i suoi orecchini in ceramica. Negli anni Sessanta inizia a realizzare gioielli in oro che espone anche in varie mostre. Nel 1965 realizza la “Rosa d’oro”, dando il via all’ideazione ed all’organizzazione dell’omonima manifestazione che premierà, nella sua prima edizione, Tullio d’Albisola ed in seguito anche Lucio Fontana e Agenore Fabbri.

Dopo la morte di Tullio, avvenuta nel 1971, Esa si dedica alla guida dell’azienda di famiglia e nel 1985 viene affiancata nell’attività dal figlio Giovanni Rossello.

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