Reazione

Elezioni provinciali, Arnaldi durissimo: “Gruppo di affaristi che controlla il PD savonese consuma l’ultimo atto di una farsa che dura da anni”

Il consigliere comunale del Comune di Onzo: "Voterò Felice Cascione. La deriva teardista del gruppo dirigente provinciale del PD ha raggiunto livelli di indecenza inimmaginabili"

Giuliano Arnaldi candidato Onzo

Onzo/Savona. “Sono consigliere comunale in uno dei più piccoli paesi della provincia di Savona, Onzo.  In questa veste sono chiamato a votare lunedì per il nuovo presidente della Provincia.  Anche se il mio voto sarà assolutamente ininfluente ci andrò, e voterò Felice Cascione“. Lo afferma, in un post pubblicato su facebook, il consigliere comunale di Onzo Giuliano Arnaldi commentando gli schieramenti e le divisioni politiche in vista dell’elezioni provinciali (valide per l’elezione del nuovo presidente) in programma lunedì prossimo (9 gennaio).

Arnaldi attacca duramente  i vertici provinciali Dem e spiega così la sua provocazione: “Forse non tutti coloro che eserciteranno il diritto di voto conoscono questo nome. Cascione fu medico, comandante partigiano e comunista, e morì in battaglia per conquistare a tutti noi il diritto di votare.  Fu un esempio limpido di quella rivoluzione morale che cancellò (apparentemente) la dittatura fascista. Sono offeso e mortificato dalle scelte di chi oggi ha la sfrontatezza di rinunciare alle proprie stesse origini, di rinunciare al dovere della proposta politica incardinata su un sistema di valori che dovrebbe essere alternativo a quello di entrambi i candidati della destra. Il gruppo di affaristi che controlla il PD savonese consuma l’ultimo atto di una farsa che dura da anni, dimostrando nei fatti di avere trasformato una orgogliosa comunità politica nel partito del sottogoverno e degli affari, concentrato solo sulle poltrone da spartire con chi comanda”.

Spero che qualcuno mi chieda conto di questa affermazione, anche in sede legale, sarà la volta che si alzerà il velo su quarant’anni di vergogne. La deriva teardista del gruppo dirigente provinciale del PD ha raggiunto livelli di indecenza inimmaginabili, e non mi pare che ‘a sinistra’ ci sia qualcosa di altro, almeno il tentativo di una candidatura ‘di bandiera’. La parola bandiera è bella, indica valori e non poltrone. C’è chi per una bandiera è morto. Per rispetto verso di loro, innanzitutto per i Partigiani, andrò a votare, e voterò la mia bandiera. Felice Cascione”, conclude Arnaldi.

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