Ponente. Ricerca, innovazione e applicazioni concrete al settore delle filiere agricole: continua l’attività del Cersaa di Albenga, che ha presentato i risultati di progetti specifici dedicati all’olivicoltura e floricoltura.
Nell’ambito della programmazione PSR 2014-2020, il progetto Olig+ si è occupato di innovazione nelle metodologie produttive per migliorare la produzione olivicola a livello sia quantitativo sia qualitativo. Tra i temi principali: la difesa contro la mosca dell’olivo e la sperimentazione sull’uso dei droni per la distribuzione dei prodotti fitosanitari.
Il gruppo di cooperazione ha messo a punto strategie di difesa fitosanitaria innovative contro Bactrocera oleae, la mosca dell’olivo, la più temibile e ampiamente diffusa tra le tante avversità della coltura. Con la revoca dei più diffusi, efficaci, ma anche obsoleti insetticidi (es. dimetoato e fosmet) è stato necessario ripensare alle strategie di intervento sia per garantire un prodotto sempre sicuro, dal punto di vista alimentare, sia attente alla qualità finale del prodotto. Il periodo di lavoro sul progetto è anche coinciso con la progressiva diffusione negli oliveti di alcuni patogeni e parassiti che, negli ultimi anni, si stanno sempre più frequentemente affacciando e diffondendo su olivo.
L’agricoltura 4.0, l’agricoltura di precisione e le tecnologie e tecniche applicate ai settori guardano, naturalmente, anche alla sostenibilità. In questa direzione il progetto “Multiflora” che punta a introdurre nuove specie floricole a impatto ambientale ridotto nelle zone collinari della Riviera.
Questa iniziativa, sempre legata alla programmazione Psr, è accompagnata dalla messa a punto di buone pratiche di produzione finalizzate alla realizzazione della produzione a “residuo zero”, applicando protocolli in modo tale che, a fine ciclo produttivo, il prodotto finale abbia un contenuto di residui il più ridotto possibile. L’obiettivo è quello di sviluppare uno specifico schema di certificazione attestante il risultato raggiunto a livello aziendale..
Della produzione vegetale ottenuta si intende sfruttare la sua potenziale multifunzionalità (impieghi estrattivi, oltre a quelli ornamentali), al fine di individuare uno sfruttamento commerciale aggiuntivo e compatibile con quello ornamentale e sfruttare gli impianti vegetali per un periodo più lungo, rispetto alla finestra commerciale tipica del prodotto ornamentale.
Ulteriore importante obiettivo risiede nello sviluppo di un programma di supporto tecnico dedicato alle aziende, finalizzato sia alla gestione delle produzioni sia allo sviluppo di un possibile marchio commerciale, sostenuto da un disciplinare messo a punto sulla base delle esigenze delle imprese stesse.
L’indagine ha riguardato nello specifico selezioni varietali di mimosa, rosmarino, elicriso e lavanda, oltre ad altre specie di potenziale duplice interesse: ornamentale ed estrattivo. La scelta è ricaduta su queste specie in quanto sono già ben conosciute dal consumatore, ma le selezioni varietali introdotte o re-introdotte potrebbero rappresentare una iniezione di novità e potenzialità di commercializzazione per il florovivaismo ligure e savonese.