Peccato

Calcio. Savona, storia di un declino annunciato da un mercato appena abbozzato

In un campionato con buone squadre ma senza corazzate, sarebbe bastato incrementare numericamente la rosa per regalare qualche soddisfazione in più ai tifosi del Vecchio Delfino

Speranza Vs Savona

Quattro sconfitte nelle ultime sette partite. Cinque su otto se si considera l’andata di Coppa Liguria. L’ambiente Savona sta pian piano metabolizzando l’idea di perdere contro realtà solide ma di rango diverso come Mallare, Letimbro, Pra’ FC, Masone e Multedo. La ragione di questo declino non è di certo l’impegno dei giocatori o dello staff tecnico, basta guardare le partite, ma nel non aver rinforzato la rosa numericamente nella finestra invernale. Il Savona è la squadra che in media ha la distinta con più righe vuote.

Il borsino è all’incirca in pareggio. Hanno lasciato Sofia, Pondaco, Brema e Matarozzo e sono entrati Bruzzone, Mela, Kuci e Beani. Indipendentemente dal valore dei giocatori, la società avrebbe dovuto implementare numericamente una rosa corta che conta un buon numero di giocatori in età avanzata e che non ha svolto un’adeguata preparazione estiva, esponendosi così a numerosi acciacchi. Senza entrare in questioni economiche, rimanendo sul piano sportivo è stato un autogoal.

L’impressione è che con un parco giocatori semplicemente più ampio si sarebbe centrata la qualificazione play off. Mister Ermanno Frumento ha allestito un gruppo che può contare su una delle migliori difese del torneo, ma la squadra manca di “linfa” da centrocampo in avanti. Venti goal all’attivo soltanto. Peggio han fatto soltanto le ultime tre in classifica: Città di Cogoleto, Priamar Liguria e Veloce. Il girone del Savona conta numerose squadre attrezzate ma nessuna corazzata.

La scelta da parte della proprietà di operare in questo modo ha ormai lacerato il rapporto con la tifoseria la cui diffidenza sarebbe perlomeno diminuita di fronte a un pesante intervento in fase di mercato. Al posto di stimolare in questo senso, le sconfitte contro Letimbro e Pra’ FC hanno avuto l’effetto contrario. Non ha di certo giovato il dietrofront dopo mesi di annunci sulla questione dei giocatori provenienti dal Camerun. A testimonianza di tutto questo, i numerosi striscioni contro il presidente Cittadino.

Ora, per riconquistare la piazza servirà delineare un percorso step by step di rinascita a breve termine. Con tanti piccoli passi programmati e presto corroborati dalla prova dei fatti.

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