Indagini

Bimbo picchiato a Ventimiglia, genitori e fratellino ascoltati come testimoni. Il nonno sporge denuncia per l’aggressione

Il padre del piccolo alla nonna, sua madre: "Mi vergogno di essere tuo figlio, maledetta"

Liguria. Sono stati ascoltati oggi dal pm Maria Paola Marrali i famigliari di Ryan, il bimbo di 6 anni trovato gravemente ferito lo scorso 19 dicembre in via Gallardi a Ventimiglia, mentre era in custodia della nonna paterna e del suo compagno, entrambi indagati in concorso per lesioni gravissime.

Queste testimonianze potrebbero indirizzare e rafforzare le indagini, mentre si attende che il piccolo Ryan, oggi ancora ricoverato al Gaslini di Genova e alle prese con continui flashback post traumatici, possa raccontare qualcosa agli inquirenti.

Nel frattempo, dopo l’aggressione subita ieri nei pressi di un ufficio postale, il compagno della nonna ha sporto denuncia tramite il suo avvocato: secondo quanto raccontato, l’uomo, riconosciuto mentre era in coda, sarebbe stato insultato e spintonato da ignoti. Ad accompagnare il 75enne c’era il suo legale, l’avvocato Maria Spinosi, che ha rilasciato una dichiarazione a mezzo stampa, invitando le persone a non condannare, prima del tempo, il nonno acquisito del bimbo.

Dopo che il carrozzone mediatico irresponsabilmente alimentato da più parti ha condotto ieri alla vile aggressione del mio assistito nel centro di Ventimiglia – ha detto il legale – Diventa necessario rilasciare la prima dichiarazione. La realtà è ben più complessa di quella sinora riportata, tanto è vero che le indagini sono tuttora in corso e potrebbero anche riservare delle sorprese. Chi è giunto a conclusioni affrettate o, peggio, ha apostrofato il mio assistito con epiteti offensivi, dunque, potrebbe doversi ricredere. Le condizioni psicofisiche del mio cliente sono l’unica ragione che mi ha spinto a parlare. Chiedo, rispettosamente, a tutti di sospendere il giudizio e di attendere la conclusione delle indagini.

A provare a calmare gli animi Simone, il padre del piccolo, che da quel maledetto 19 dicembre sta assistendo ora dopo ora insieme alla madre Ryan nel suo percorso di riabilitazione: attraverso i social ha chiesto ad amici e conoscenti di evitare “colpi di testa” per il bene delle delicate indagini ancora in corso. Dopo giorni difficilissimi, in cui per il piccolo si è temuto il peggio, ora la situazione sembra migliorare: il bimbo, che risponde bene alle cure, è tornato a sorridere mentre stringe il suo peluche.

“Guardate solo le cose belle adesso – dice Simone, come riporta Riviera24 – Ryan, la mia roccia è tornato a sorridere. Già lo schiaffo morale che gli ha dato e bello forte! Ryan lo distruggerà. Ryan avrà giustizia. Ryan tornerà a vivere felice, tornerà a scuola con il suo fratellino, il suo migliore amico Giuseppe e tutti i suoi compagni e le sue maestre che impazziscono per loro. Ormai il cerchio si sta stringendo, siamo alla fine, non roviniamo il lavoro svolto dalla magistratura“.

Simone si rivolge all’avvocato che tutela il compagno di sua madre: “Se mio figlio era sull’orlo di morte è anche grazie a lui e alla sua mancanza di coscienza”. Ma il messaggio più duro è rivolto proprio a sua madre e nonna del piccolo: “Mi vergogno di essere tuo figlio, maledetta”.

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