Suggestioni

Berlusconi rilancia il partito unico del centrodestra, Toti approva: “Bello avere due schieramenti, come Repubblicani e Democratici in Usa”

Il Cavaliere immagina "qualcosa di simile al Partito Repubblicano" degli Stati Uniti, il governatore sottoscrive: "Sarebbe un bel passo avanti, proviamoci"

Silvio Berlusconi e Giovanni Toti a Portofino

Liguria. “Un’idea che io coltivavo già anni fa”. Così Giovanni Toti sottoscrive l’auspicio di un grande partito unico del centrodestra unito rilanciato da Silvio Berlusconi in un’intervista a Libero. E puntualizza di essere stato tra i promotori di quel progetto, “nonostante leader e partiti recalcitranti, tra cui la stessa Forza Italia“.

A lanciare nuovamente il sasso nello stagno è stato proprio il Cavaliere, ex padre politico dello stesso Toti: “È un mio antico sogno, fin dal 1994 – ha dichiarato -. Sarebbe un passo importante verso il compimento della democrazia bipolare in Italia. Un partito di questo tipo dovrebbe essere qualcosa di simile al Partito Repubblicano negli Stati Uniti, quello di Lincoln e di Eisenhower, di Reagan e di Bush. Dovrebbe essere un partito plurale, al cui interno le idee liberali, cristiane e garantiste, che noi rappresentiamo, dovrebbero avere un ruolo fondamentale”.

E così pure il governatore ligure rilancia: “Sarebbe bello che, oltre a una vera autonomia per le Regioni, come quella dei Lander tedeschi, oltre al semi-presidenzialismo a doppio turno, come avviene in Francia, anche i partiti politici facessero una passo avanti. Due schieramenti: Repubblicani e Democratici. Governatori, sindaci, parlamentari scelti con meccanismi di democrazia interna come le primarie negli Usa. Sarebbe davvero un bel passo avanti. Ed è un dovere provarci”.

Lo stesso Berlusconi ci aveva provato col Popolo della Libertà, fondato come partito nel 2009 dopo il successo elettorale del 2008, dissolto nel 2013 con la scissione di Angelino Alfano (preceduta qualche mese prima da un altro scisma che sarebbe diventato cruciale, quello di Giorgia Meloni alla guida di Fratelli d’Italia). Per il presidente ligure la decisione di strappare con Forza Italia risale al 2019. Da allora si sono susseguite esperienze politiche con diversi nomi: prima Cambiamo!, poi le nozze politiche con Luigi Brugnaro e la fondazione di Coraggio Italia, quindi la nascita di Italia al Centro e la delusione elettorale maturata con Noi Moderati nonostante l’unione di più movimenti. Con una suggestione sempre presente, proprio quella del “partito unico”.

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