Affondo

Balneari, Ciangherotti (Fi): “Pd rema contro gli imprenditori. Proroga necessaria per la riforma”

Il consigliere albenganese: "Da Forza Italia pieno sostegno agli operatori del settore. Sì alla proroga per consentire una riforma seria"

stabilimenti balneari
Foto d'archivio

Albenga. “Quando si parla di concessioni balneari sembra quasi che il Partito Democratico non veda l’ora che la deadline del 31 dicembre 2023 arrivi al più presto. Come se il limite temporale evocato dalla sentenza del Consiglio di Stato possa in qualche modo risolvere da solo una questione così delicata. La verità è che l’unica cosa davvero necessaria è una riforma seria del settore. Per arrivare a questo risultato, una proroga dei termini non è solo auspicabile, ma assolutamente necessaria”.

Lo dichiara il consigliere e capogruppo albenganese di Forza Italia Eraldo Ciangherotti intervenendo sul tema del rinnovo delle concessioni balneari.

Secondo Ciangherotti, “il PD si limita a puntare il dito contro il centrodestra e continua a fare il tifo per l’applicazione della Bolkestein – spiega -. Anche ad Albenga gli operatori del settore attendono risposte. E da questo punto di vista il governo ha di fronte a sè un’occasione unica per dare una svolta a tutto il comparto”.

“Anziché sostenere l’unica soluzione ragionevole – prosegue Ciangherotti -, ovvero la proroga del termine del 31 dicembre 2023, il PD pensa solo a polemizzare. Probabilmente i democratici stanno ancora cercando di capire da dove ripartire dopo la batosta elettorale. Forza Italia ha segnalato due emendamenti sulla proroga, dimostrando ancora una volta di fare gli interessi di una categoria che ogni anno offre servizi e crea occupazione”.

Infine, secondo l’esponente forzista “la fretta è sempre una cattiva consigliera – conclude Ciangherotti -. Il termine sancito nella sentenza del Consiglio di Stato e auspicato dall’UE non può essere realisticamente atteso. Una riforma del settore richiede un confronto non solo parlamentare, ma anche e soprattutto con le categorie interessate. Occorre quindi il tempo necessario per mettere in piedi una riforma in grado di rispettare i principi sanciti della nostra Costituzione e, di riflesso, i diritti degli imprenditori del settore”.

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